Due giorni a settimana al Manzoni

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Due giorni a settimana al Manzoni. Questo il titolo della pièce in scena in questo teatro, fino al 15 maggio. Un divertente spettacolo che vede autori, registi e protagonisti Marco Marzocca e Stefano Sarcinelli. Con loro il bravissimo Leonardo Fiaschi. 

Due giorni a settimana al Manzoni. Lo spettacolo è tutto in funzione dei personaggi creati da Marco Marzocca (il filippino Ariel, il notaio, padre burbero e anziano di Sarcinelli, nel ruolo del figlio, il portiere dello stabile manesco, pronto a dare pugni a tutti). Con lui in scena, Stefano Sarcinelli, sua efficace spalla comica, qui nel ruolo del figlio di Marzocca nella parte del notaio, e Leonardo Fiaschi, che svolge ruoli ben determinati tra i due.

Due giorni a settimana al Manzoni di Roma

Egli imita personaggi famosi (Rocco Siffredi, Jovanotti, Gianni Morandi, Gianna Nannini, Francesco Gabbani, Papa Francesco. Da vita anche a “Sputify“, un grande conoscitore della musica italiana, che sputa appena s’imbatte in un brano ignoto o straniero.

 

 

Sul palcoscenico, dunque, ricco di personaggi che prendono vita destreggiandosi tra le varie battute, mai volgari, con estrema ironia ed interagendo con il pubblico come se non ci fosse la classica “quarta parete“, il classico divario fra palco e platea.

 

Due giorni a settimana al Manzoni con Marco Marzocca e Stefano Sarcinelli

La pièce ha inizio nello studio di un produttore, Stefano Toro (Stefano Sarcinelli), pronto come sempre a fare i giornalieri provini per un ipotetico spettacolo. Un susseguirsi di strani e improbabili talenti che combinano ogni tipo di disastro, intrecciando storie verosimili a vicende paradossali. Il produttore, che soffre per la perdita della mamma e per il rapporto conflittuale con il padre, ha un carattere debole, non sa farsi rispettare e ogni sua azione è destinata al fallimento, non tanto per incapacità, ma perché poco concentrato sulla sua identità.

 

 

La sua giornata lavorativa inizia con l’arrivo in studio di un trasformista che non riesce però a farsi ascoltare, ad esibirsi perché interrotto sia dall’arrivo del padre dell’imprenditore, il ricchissimo notaio in pensione, che reputa il figlio un inetto, un imbecille, e poi dal fedele domestico filippino Ariel.

 

Due giorni a settimana – pièce molto divertente

Due giorni a settimana non ha una vera e propria trama e lo svolgimento dei fatti, è solo un pretesto per spingere gli attori, a dar vita ai vari personaggi che divertono il pubblico. Infatti l’obiettivo della pièce è mirato: far ridere e in effetti si ride tantissimo.

A completare il quadro c’è l’elemento musicale, curato dallo stesso Leonardo Fiaschi con una scenografia semplice, curata da Bruno Buonincontri ed Elisabetta Maestri.

 

 

Uno spettacolo consigliato

Che dire dei protagonisti? Marco Marzocca, nei suoi personaggi è estremamente convincente; Stefano Sarcinelli, è bravo nell’interpretare l’uomo medio che non ha aspirazioni, sempre pronto a fare disastri, ostacolato da un padre severo. Sempre in conflitto con lui per le sue decisioni. Leonardo Fiaschi, è magistrale nelle sue imitazioni.

 

Due giorni a settimana, uno spettacolo consigliato a tutti, perché il divertimento è assicurato.

Giancarlo Leone

 

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