Pasolini Pittore alla GAM di Roma

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Pierpaolo Pasolini Autoritratto con fiore in bocca, 1947, olio su faesite, © Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, Firenze

Pasolini Pittore alla GAM di Roma. Dal 14 ottobre 2022 nel centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini alla GAM di Roma,  c’è la mostra che farà conoscere il celebre artista in veste di pittore, con circa duecento opere, nel contesto complessivo della vita del grande scrittore e regista. La mostra è a circa quarant’anni dall’uscita dell’ultima pubblicazione esaustiva,  dell’opera di Pasolini del 1978. 

Pier Paolo Pasolini    Donna con fiore, s.d., tempera e pastelli su carta, mm 582×296, © Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, Firenze

 

Pasolini Pittore alla GAM di Roma. Il progetto nasce da un’idea di Silvana Cirillo della Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Roma La Sapienza, di Claudio Crescentini e Federica Pirani della Sovrintendenza capitolina ai Beni Culturali.

Le opere però provengono per la maggior parte dal Gabinetto Scientifico letterario G.P: Vieusseux di Firenze, depositario della maggiore e più importante raccolta delle opere dello scrittore e regista.

 

 

 

Pierpaolo Pasolini Ragazzo che suona il mandolino, 1967, gessetti colorati e tempera su carta bruna incollata su cartone, © Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, Firenze

 

Partendo dagli inizi di Pasolini, che vanno di pari passo, con le sue prime opere poetiche in friulano. Dipinti e disegni che ne ricostruiscono l’iter artistico, grazie alla presenza fondamentale di un numero di opere che va dai primi anni ’40, realizzato a Casarsa della Delizia (PN) che arriveranno in mostra grazie al Centro Studi Pier Paolo Pasolini.

Ritratti, Nature morte dal sapore intimista e familiare, nonché una serie di giovani ragazzi seduti o sdraiati, che documentano l’eccezionale sperimentazione artistica dello scrittore e regista.

 

 

 

Pierpaolo Pasolini Ninetto, 1964, matita colorata su carta, mm 280×220, © Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, Firenze

 

 

Gli anni ‘50 sono quelli della venuta a Roma, dove la scrittura e il cinema lo attraggono particolarmente. Non dimentica il confronto con il contemporaneo e la pittura, come dimostrano i ritratti degli “amici del cuore”. Da quelli di Ninetto Davoli, Maria Callas, Laura Betti, Andrea Zanzotto, fino alla serie di disegni dedicati a Longhi.

 

 

Pierpaolo Pasolini Autoritratto, 1965, pastelli su carta, mm 326×244, © Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, Firenze

 

 

 

Tutte le opere degli anni cinquanta, sessanta, settanta, sottolineano il valore semantico della riproduzione del corpo umano, espresso con coerenza stilistica ed ancora di estrazione estrazione longhiana.

Il progetto è promosso da Silvana Cirillo, Gloria Manghetti, Federica Pirani, Maria Vittoria Marini Clarelli, Claudio Crescentini, Gianluca Farinelli, Giovanni Solimine.

 

 

Pierpaolo Pasolini Narciso, 1947, tempera e pastelli su carta bruna, © Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, Firenze

 

 

Attorno alla mostra ci saranno una serie di avvenimenti culturali alla GAM, alla Sapienza, nella Facoltà di lettere e filosofia, che organizzerà un grande convegno sul rapporto tra scrittura. pittura e cinema.

Savina Fermi

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