Al Teatro Golden di Roma, fino al 6 febbraio, è in scena Almost, Maine tratto dal best seller di John Cariani. L’amore vince su tutto ed è in grado di superare qualsiasi genere di ostacolo.
Almost, Maine tratto dal best seller di John Cariani
C’è poi Glory, un’escursionista che si vuole accampare sul terreno che appartiene al burbero East per aspettare l’aurora boreale, dove spera di incontrare il marito scomparso. Con sé ha un sacchetto che contiene il suo cuore, tutto a pezzi. Non sa che East ripara tutto: Glory gli da il cuore di suo marito e lui, come per incanto, lo riparo.
Ecco che fa la sua comparsa un’altra coppia: Gayle, non più innamorata di Lendall, gli restituisce tutto l’amore che gli ha dato, ma conservato dentro dei grandi sacchi. Ma in cambio lei vuole restituito quello che lui le ha dato. La proporzione non è equa: Lendall le dà solo un pacchettino quasi invisibile, che contiene un anello.
In Almost, Maine assistiamo a 11 quadretti, tra l’umoristico e il drammaturgico
In tutto in Almost, Maine assistiamo a 11 quadretti, tra l’umoristico e il drammaturgico, dove ciò che spicca principalmente è la realtà dei sentimenti. Cariani, l’autore del testo, fa uno studio particolare sui moti del cuore, con tutta la tenerezza possibile, tralasciando però i sentimentalismi, ma basandosi sulla realtà quotidiana e su un’ironia che traspare dalla fluida scrittura.
Una pièce che non accusa mai cali di interpretazione
Tanti personaggi, ma ad interpretarli solo quattro giovani attori, bravissimi, dotati di un talento unico, giovani promesse di un domani non tanto lontano: Sara Baccarini, Lara Balbo, Matteo Milani, Kabir Tavani che con la loro recitazione riescono in pieno a cogliere lo stile del testo, rendendolo “fisico” sul palco.
Brillanti i dialoghi e le battute sono perfette
Giancarlo Leone