Riaperto a Roma il Museo Barracco e la Casa romana. Dopo importanti lavori di illuminazione sostenibile è stato possibile aprire anche la Casa Romana citato museo, che si trova al centro di Roma. Per esteso, si parlerà poi del nuovo progetto che rende visibile ogni reperto esposto, in modo assolutamente particolare nel museo e nei sotterranei, si vedrà la Casa romana dopo vent’anni di chiusura.
Il Museo Barracco come primo in Italia unisce l’innovazione sostenibile all’antico tramite il nuovo Progetto LI-FI, una modalità di visita della struttura per scoprire i reperti e approfondire il sito archeologico di questo museo. La nuova tecnologia LI-FI, senza fili, è promossa da Roa Culture, Sovrintendenza capitolina ai Beni Culturali e presentato da TO Be srl, Ingegneria dell’immagine Srl e Tecnoeletric Srl, con il sostegno dell’Unione Europea.
Il Museo Giovanni Barracco è tra i primi al mondo a usufruire di questa tecnologia, che permette di trasmettere informazioni in modalità wireless , mediante la modulazione della luce da appositi faretti a LED ( trasmettitori) a dispositivi mobili come smarphone o tablet, fotocamere. Per usufruire dei contenuti multimediali di approfondimento, rispetto al percorso di visita ordinario, sarà sufficiente scaricare APP e posizionare lo smartphone o tablet, sotto la luce del faretto LI-FI.
Una soluzione innovativa, che non ha metodi tradizionali: fruibile anche dai non vedenti, grazie alle tracce audio realizzate a partire dai contenuti testuali. Questa tecnologia sarà possibile sperimentarla al Museo Barracco fino al 20 febbraio 2022.
La sperimentazione coinvolgerà una selezione di 14 punti di maggior interesse, 9 al pianterreno e 5 nei sotterranei della Domus romana.
La Domus romana è stata rinvenuta nel 1899 durante gli scavi e la demolizione parziale dell’edificio per poter per l’apertura del nuovo asse di Corso Vittorio Emanuele. A oltre 4 metri di profondità rispetto all’attuale piano stradale, si osserva una struttura architettonica di costituita da un peristilio di colonne che solitamente circondavano un’area centrale. Sono conservate varie colonne con basi e capitelli. Si possono ammirare vari elementi di arredo, riferibili a fontane o bacini e una mensa ponderaria.
Per tutto è stato impiegato il marmo. Nel corso del tempo l’edificio ha avuto importanti ristrutturazioni per le quali sono state impiegate materiali di recupero asportati da edifici in disuso, essendo una prassi molto diffusa in epoca tardo imperiale. Molti degli elementi posti in opera risalgono in epoca augustea e giulio-claudia.
La maggior parte delle strutture e soprattutto l’ultima risale invece IV secolo d.C. Molto discussa, l’identificazione dell’edificio. Secondo un’ipotesi ormai risalente, si tratterrebbe di uno degli ambienti delle celebri fazioni di aurighi, che competevano nel Circo. Sedi a noi note come Stabula quattuor factionum. Certamente era un edificio pubblico.
I resti romani del Museo Barracco sono di grande valenza archeologica, nel cuore dell’antico Marzio. La visita dal 9 gennaio 2022, sarà possibile solo venerdi, sabato e domenica.
Savina Fermi