Figlie di Eva al Quirino di Roma

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Figlie di Eva al Quirino di Roma. Michela Andreozzi, Vittoria Belvedere e Maria Grazia Cucinotta insieme a Massimiliano Vado, quest’ultimo anche regista del lavoro in oggetto, costituiscono la più efficace rappresentazione del valore della inventiva e della, a volte, superficialità femminile. 

Figlie di Eva al Quirino di Roma. Superficialità perché in questo lavoro, opera di Michela Andreozzi e Vincenzo Alfieri, le tre protagoniste dimostrano senz’altro tutti i loro lati deboli, ma anche valore perché, insieme, perfettamente riescono a dimostrare quanto terribile possa essere la reazione di una donna offesa. Figuriamoci poi, quando le donne sono addirittura tre.

Michela Andreozzi, Vittoria Belvedere e Maria Grazia Cucinotta in scena al Quirino con Figlie di Eva

In breve: la segretaria particolare del sindaco di un paese calabrese, una professoressa precaria e la moglie del citato sindaco, ognuna contro l’altra armate, si accorgono che, dopo averlo amato ed apprezzato ognuna a modo proprio ed ognuna con i mezzi di cui dispone, l’uomo le ha soltanto utilizzate a propri fini personali, fortemente tradendo i loro sentimenti.

Dapprima le tre vengono colpite da ovvie forme di panico, ma superato il momento di crisi, comprendono che il modo per vendicarsi esiste e come. Alle elezioni per il rinnovo della carica di sindaco, porteranno, tutte e tre d’accoro, un candidato da loro stesse scelto e comandato a bacchetta.

 

Figlie di Eva una divertente pièce

Le descrizioni delle varie fasi che compongono la divertente commedia sono simpaticamente portate sulla scena, da tre donne veramente brave, ognuna in grado di ben interpretare la parte.  Da una spumeggiante Andreozzi ad una dinoccolata Cucinotta, passando per la simpaticissima Vittoria Belvedere.La quale,che, sebbene interpreti un personaggio afflitto dalla sindrome di Tourette, è perfettamente in grado di divertire il pubblico, con l’esaltazione davvero simpatica della malattia, ricorrendo ad espressioni in dialetto calabrese, colme di ilarità.

Tre donne in scena bravissime

Non stiamo ovviamente a descrivere come andrà a finire. La femminilità e l’inventiva delle tre protagoniste, la farà da padrona durante tutto lo spettacolo, che nel suo insieme merita gli applausi, anche a scena aperta, che il pubblico elargisce grandemente.

 

 

Un bravo a parte per Massimiliano Vado, vuoi per la sua accorta regia, che per l’interpretazione del candidato sindaco.

Andrea Gentili

 

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