Ha aperto finalmente Palazzo Grassi che era stato chiuso per restauro sei mesi. In questa occasione e per celebrare i 160 della sua fondazione, viene presentato Hpervenezia un progetto “Venice Urban Photo Prfoject” realizzato da Mario Peliti. E’ visibile dal 5 settembre 2021 al 9 gennaio 2022.
![Palazzo Grassi a Venezia](https://i0.wp.com/www.visumnews.it/wp-content/uploads/2021/09/2021-08-31_170242-300x214.jpg?resize=300%2C214)
Questa mostra HIPERVENEZIA, abbastanza particolare è curata da Matthieu Humery conservatore della collezione Pinault, presenta un percorso immersivo al primo piano espositivo di Palazzo Grassi attorno a tre installazioni: una di circa 400 fotografie che compongo un ideale percorso di Venezia, una mappa self-specific della città composta da un mosaico di circa 900 immagini generalizzate, che offrono una panoramica di Venezia, e un’installazione video di oltre 3000 fotografie che scorrono, accompagnate da una composizione musicale di Nicolas Godine.
![Venice Urban Photo Project / Mario Peliti. San Marco, Corte del Teatro, 2015](https://i0.wp.com/www.visumnews.it/wp-content/uploads/2021/09/5-8-240x300.jpg?resize=240%2C300)
Mario Peliti dal 2006 inizia ad esplorare la città di Venezia con l’obiettivo di raccogliere il più grande e organico archivio della città mai realizzato e di offrire l’intero tessuto urbano nella sua complessità e umanità, creano cosi’ 12.000 scatti rigorosamente in bianco/nero, caratterizzarti dalla medesima condizione di luce senza ombre e soprattutto senza esseri umani. Hypervenezia risulta oltre una esperienza visiva particolare, Venezia come la conosciamo scompare e appare una Venezia vuota e senza tempo, che caratterizza una città senza abitanti.
![Venice Urban Photo Project / Mario Peliti. Castello, San Francesco de la Vigna, 2020](https://i0.wp.com/www.visumnews.it/wp-content/uploads/2021/09/3-10-300x200.jpg?resize=257%2C172)
Visitare la mostra risulterà certamente magnifico e soprattutto istruttivo. Questo progetto ha preso l’avvio nel 2006 in pellicola e dal 2013 con il medium digitale. Il progetto recupera la forma delle grandi campagne dei Maestri dell’Ottocento e Novecento come Eugene Atget e Gabriele Basilico a John Davies, per poter restituire una percezione il più esaustiva possibile della città, come appare del nuovo millennio.
![Venice Urban Photo Project / Mario Peliti. Castello, Via Garibaldi, 2015](https://i0.wp.com/www.visumnews.it/wp-content/uploads/2021/09/Vuota-e-fuori-dal-tempo.-La-Venezia-parallela-di-Mario-Peliti-in-mostra-a-Palazz-300x204.jpg?resize=300%2C204)
Le immagini sono oltre 12.000 e sono scattate con le stesse modalità di ripresa in bianco/ nero senza ombre e senza persone. Questi aspetti apparentemente secondari consentono di non dare identità temporale alla percezione della città. Inoltre l’’omogeneità della luce, permette di osservare la sua costruzione stilistica e architettonica. Altri sono i molti vantaggi tra i quali la continuità di questo archivio che offre la omogeneità della visione e della continua coscienza della città. La continuità dell’informazione fotografica continuerà fino al 2030.
![Vuota e fuori dal tempo. La Venezia parallela di Mario Peliti in mostra a Palazzo Grassi](https://i0.wp.com/www.visumnews.it/wp-content/uploads/2021/09/1Vuota-e-fuori-dal-tempo.-La-Venezia-parallela-di-Mario-Peliti-in-mostra-a-Palazz-300x187.jpg?resize=236%2C147)
Alla fine del 2018 è stato firmato un accordo tra Marco Peliti e l’Istituto Centrale il Catalogo e la Documentazione e la Sopintendenza per il Paesaggio e Archeologia e Belle Arti dell’area metropolitana di Venezia per la creazione di un fondo digitale presso l’ICID.
![Vuota e fuori dal tempo. La Venezia parallela di Mario Peliti in mostra a Palazzo Grassi](https://i0.wp.com/www.visumnews.it/wp-content/uploads/2021/09/2Vuota-e-fuori-dal-tempo.-La-Venezia-parallela-di-Mario-Peliti-in-mostra-a-Palazzo-Grassi-300x198.jpg?resize=300%2C198)
Troppo lungo sarebbe immettere la biografia di Mario Peliti, nato a Roma nel 1958. Vive e lavora tra Roma e Venezia. La sua formazione è di architetto, ma è editore, artista, fotografo, gallerista e creatore di un’agenzia di relazioni pubbliche.
Anna Camia