Dante e la miniatura a Bologna

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Dante e la miniatura a Bologna

In occasione del sette centenario della morte di Dante Alighieri, Bologna lo celebra anche con una mostra fino al 3 ottobre 2021 dal titolo “Dante e la miniatura al tempo di Oderisi da Gubbio e Franco Bolognese” al Museo Civico Medievale.

Dante e la miniatura a BolognaLe celebrazioni per Dante coinvolgono tutta l’Italia ed in particolare nei luoghi che il Sommo Poeta ha frequentato come Bologna. Questa mostra è curata da Massimo Modica responsabile dei Musei di Arte Antica della città e curatore anche della mostra Le Arti al tempo dell’esilio dell’artista nella Chiesa di San Romualdo a Ravenna, visibile fino all’8 settembre 2021, secondo grande appuntamento del ciclo Dante Gli occhi e la mente realizzato con Gli Uffizi di Firenze. Sono presentati 14 codici miniati che fanno parte della produzione miniatoria bolognese tra la seconda metà del XIII secolo e gli inizi del XIV.

 

Dante e la miniatura a BolognaE’ noto che Dante abbia soggiornato a Bologna più volte. probabilmente nel 1286-87 come studente “ fuori corso “ all’Università e poi nel dal 1304 al 1306 .Dopo aver lasciato Verona e poi Arezzo, Dante cercava nella scrittura il riscatto del suo esilio iniziato nel 1302. E’ probabile che Dante abbia scelto proprio la città felsinea per riprendere nelle mani la sua vita, e proseguirla per studiare e scrivere. Aveva probabilmente avuto la possibilità di incontrare lo stesso Oderisi da Gubbio del quale scrive nel Purgatorio e  quelle terzine dimostrano la sua conoscenza per l’arte pittorica, non solamente dei grandi artisti dell’epoca, ma il suo interesse per l’arte del libro miniato e dei grandi miniatori del periodo.

Dante e la miniatura a Bologna

 

Oderisi da Gubbio è documentato a Bologna negli anni 50-70 del Duecento, il che fa comprendere come egli avesse appartenuto alla cosiddetta “miniatura primo stile”, una scuola tradizionale legata allo stile bizantino, come documentano alcuni codici esposti, caratterizzati dalla stesura rapida e corsiva , giocata su una gamma limitata di colori.

 

Dante e la miniatura a Bologna

 

A questa seguì una seconda fase detta “ secondo stile” che ebbe come protagonista il Maestro della Bibbia di Gerona. la cui Bibbia si conserva nella Biblioteca Capitolare di Gerona. Il suo rifarsi alla cultura ellenistico-bizantina ma anche carismatica di sapore occidentale, caratterizzano le varie illustrazioni con una vitalità e una vivacità anche cromatica di tipo occidentale, documentate a Bologna negli anni del primo soggiorno di Dante ma anche della grandezza di Cimabue.

 

Dante e la miniatura a BolognaE’ pensabile che sia proprio a questo cambiamento che si riferisca Dante, quando dopo aver parlato di Oderisi da Gubbio parla di Franco Bolognese, l’altro miniatore. Comunque è certo che i codici miniati dei due autori abbiano influito sull’opera dantesca e che Dante conoscesse bene il loro lavoro.  Come detto sono presenti 14 codici miniati dei quali 9 di miniatori bolognesi del XIII al XIV secolo, 2 del Maestro di Collettario ( 1265-1270), 2 del Maestro della Bibbia di Gerona (primo quarto XIII secolo) 1 del Maestro di Sant’Agnese ( fine XIII secolo inizio XIV ).

Savina Fermi

 

 

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