Il Teatro delle Muse di Ancona riapre i battenti. Sarà, infatti, Marco Baliani, autore e protagonista dello spettacolo “Una notte sbagliata“, a segnare la riapertura del Teatro, dopo i mesi di stop delle attività al pubblico.
Dal 6 al 13 maggio, in prima regionale, va in scena “Una notte sbagliata” produzione di Marche Teatro, con la regia di Maria Maglietta, scene video luci di Lucio Diana, paesaggi sonori Mirto Baliani, con protagonista Marco Baliani.
“E’ spiega Marche Teatro, un rientro in sicurezza, con obbligo di mascherina FFP2 per il pubblico, e orari compatibili con il rientro entro il ‘coprifuoco’, la sera alle ore 20 e la domenica con doppia recita alle ore 16 e alle ore 20”. Dopo Baliani, spazio alla Carrozzeria Orfeo con lo spettacolo “Miracoli Metropolitani“, ancora una produzione Marche Teatro, in scena alle Muse dal 20 al 27 maggio, di sera alle ore 19 e la domenica in doppia recita alle ore 15 e alle ore 19. Le recite saranno 8 per ogni titolo, 16 in tutto.
La scorsa estate fu sempre Baliani ad inaugurare l’attività del teatro anconetano dopo i mesi di lockdown, portando in scena nella piazza davanti alle Muse due attori all’interno di teche di cristallo.
In “Una notte sbagliata“, il nuovo spettacolo, Baliani è il protagonista di una vera e propria ‘gimkana’ d’attore, lui solo in scena con tutte le paure di un uomo fragile che, durante una passeggiata notturna con il cane, diventa un capro espiatorio su cui accanirsi.
“Miracoli metropolitani“, della compagnia Carrozzeria Orfeo con la drammaturgia di Gabriele Di Luca, è prodotto da Marche Teatro, Teatro dell’Elfo, Teatro Nazionale di Genova, Fondazione Teatro di Napoli-Teatro Bellini. Lo spettacolo racconta l’operosa solitudine di una comunità di rifugiati, che in uno scantinato gestisce una cucina di cibo da asporto, sfornando piatti per chi ha intolleranze alimentari.
L’alimentazione, il rapporto con il cibo come forma di compensazione al dolore, come alienazione di un Occidente decadente e sovralimentato, sempre più distratto e imprigionato dai suoi passatempi superflui, la questione ambientale, la solitudine e la responsabilità, sono i temi al centro della rappresentazione.
Carlo Salvatore