Al Teatro Ghione trionfa “ Felici ma non troppo “

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Teatro Ghione

Bella riapertura dopo Covid di uno dei teatri storici della capitale, quel Ghione che nel tempo ha ospitato i nomi migliori della cultura teatrale italiana, con un lavoro di Salvatore Riggi, intitolato “Felici ma non troppo”. 

teatro Ghione di RomaBella riapertura dopo Covid di uno dei teatri storici della capitale, quel Ghione che nel tempo ha ospitato i nomi migliori della cultura teatrale italiana, con un lavoro di Salvatore Riggi, intitolato “Felici ma non troppo”, un appassionato del palcoscenico, che ha visto interpretare il suo lavoro da una compagnia amatoriale quale è quella dei Post-It 33 per interessamento di Maurizio Zucchetti e Giuseppe Vitale.

Felici ma non troppo al GhioneLa compagnia ha portato in scena una divertente commedia avente per oggetto le “riflessioni” di cinque ragazzi, cinque figli dello stesso padre scapestrato, il quale fa pervenire loro un testamento nel quale è scritto che per ricevere ognuno la sua parte di eredità dovrà sottoporsi alla “prova del fuoco” di convivere per una settimana sotto lo stesso tetto, possibilmente in armonia, all’interno della ex casa di famiglia.

Felici ma non troppo al GhioneIniziata la convivenza i cinque, quattro maschi ed una femmina, si sottopongono, ognuno a suo proprio, a sacrifici che risentono dei loro trascorsi “in famiglia” risalenti all’epoca in cui il loro padre (un impresario, notoriamente uno scapestrato) li ebbe da madri diverse dopo diverse avventure.

 

Felici ma non troppo al GhioneEmergono durante la forzata convivenza, tutti quei contrasti più o meno sottesi che hanno fatto si che i cinque vivessero ognuno una sua vita separata, ognuno con le proprie problematiche, i propi pregi, i difetti: dai due gemelli omozigoti politicamente militanti in partiti diversi, all’avvocato dai modi contraddittori che per fare carriera difende un sicuramente colpevole, ad una ragazza molto sensata che in un modo o nell’altro, riesce a far continuare la convivenza pur giustificandola, ovviamente, con il miraggio dell’eredità da spartirsi alla fine della settimana.

Felici ma non troppo al Ghione

Discorso a parte è quello del quinto fratello, omosessuale cacciato di casa dal padre a causa del comig out fatto a suo tempo, e che ora si trova in contrasto con il fratello avvocato che per aspirazioni di carriera, è impegnato a difendere un padre che si è comportato, come il suo, nei confronti di un figlio.

 

 

 

Felici ma non troppo al GhioneMolto simpatico ed accattivante il confronto tra i due gemelli, uno vissuto nel napoletano e l’altro in Puglia, con battute simpatiche ed esilaranti che per il pugliese, ricordano le battute di Zalone e che per il napoletano si ispirano a Troisi, mentre di viva attualità appare il confronto sulla omosessualità tra il fratello dichiarato e l’avvocato.

 

Felici ma non troppo al Ghione

 

 

Finale a sorpresa con la proiezione di un video che il padre snaturato (ma non troppo” fa pervenire ai figli al termine del “periodo di prova”, un finale interpretato con la consueta maestria dall’ottimo Pietro De Silva, che ha offerto alla Compagnia Post-It 33 la sua straordinaria partecipazione.

Andrea Gentili

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