ENDLESS – IL VERO AMORE NON MUORE MAI

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Loro sono giovani belli e innamoratissimi.  Lei è anche ricca, lui no ma non è questo il problema. Il problema è che il giovanotto è un po’ scapestrato e gira con una potentissima moto che poco piace ai genitori della ragazza, due solidi professionisti che vivono in una splendida casa sul lago.

La differenza di condizione tra Riley (una deliziosa Alexandra Shipp che non dimostra i suoi 29 anni) e Chris (il ventenne Nicholas Hamilton) si fa più evidente quando la ragazza viene accettata da un prestigioso college, per seguire i corsi per diventare avvocato. Chris non lo accetta e non tanto per il dolore dell’inevitabile separazione, quanto perché ritiene che Riley tradisca la sua vera passione (un grandissimo talento per il disegno e le storie a fumetti) per seguire la strada che la famiglia ha scelto per lei.

Durante una serata tra amici i due innamorati litigano: qualche parola e qualche bicchiere di troppo e il destino li aspetta sotto forma di un tragico incidente mentre stanno tornando a casa.

Riley che guidava l’auto si salva, Chris muore ma il suo spirito continua a vagare nel mondo, prima inconsapevole, poi conscio del suo stato di morto tra i vivi.

Endless diretto da Scott Speer e in uscita il 23 settembre per Eagle Picture, ricorda fin da subito Ghost, film cult di tutti i romantici del mondo, con Patrick Swayze e Demi Moore. Certo, mancano i fuochi d’artificio dell’interpretazione (non a caso premiata nel 1991 con un Oscar) di Whoopi Goldberg (la ‘sensitiva’ Oda Mae) che è assenza non da poco.

Ispirandosi quindi al celebre precedente Chris, comincia a vagare alla continua ricerca di un contatto con gli affetti ormai perduti (la sua ragazza ma anche la madre, rimasta sola e disperata) fino a quando incontra Jordan (l’attore DeRon Horton) che da morto abita il mondo dei viventi ormai da 30 anni e che aiuta le anime in transito.

Il ragazzo spiega a Chris che loro si trovano incastrati tra un mondo e l’altro e che questa strana condizione può addirittura avere dei vantaggi. Come non invecchiare mai ad esempio (si resta per sempre all’età in cui si è morti!) o spostarsi con la velocità e la sola forza del pensiero ovunque si voglia andare. E Chris è da Riley che vuole andare e la raggiunge sul molo (luogo dei loro romantici incontri) dove la ragazza si rifugia e disegna ossessivamente il volto del suo amore perduto.

Contravvenendo a tutte le regole (“l’unica regola dell’essere morti è che non possiamo comunicare con i vivi” gli dice Jordan) Chris riesce a comunicare con Riley, prima solo con un leggero tocco poi in modo sempre più convincente, fino a manifestarsi visivamente. Quello che Chris non sa e che toccherà ancora a Jordan spiegare è che ogni suo contatto con l’amata le porta via un pezzetto di vita.

Infatti, Riley dapprima disperata, ora è felice, rivede il suo Chris, lo sente. Ma intanto il suo corpo cambia, compaiono profonde occhiaie, le esce il sangue dal naso, si sente debole. E mentre continua la sua angosciosa ricerca dei contatti con Chris, Riley comincia a dimenticare la propria vita a non curarsi più di se stessa, isolandosi dall’affetto dei genitori e degli amici più cari. Ed è a questo punto che arriva il momento della scelta più difficile da fare per i due innamorati. Soprattutto per Chris che deve comprendere e accettare che l’Amore ha tante espressioni, tante strade diverse da percorrere, tante rinunce da fare.

 

Film come si è detto romantico che invita anche a delle riflessioni: sull’assenza, sul vero significato dell’amore, sulla verità (a volte crudele) che lasciare andare è necessario e non significa sempre e solo perdere.

Ludovica Mariani

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