Estate d’oro per lo scrittore Amin Maalouf

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E’ un’estate indimenticabile per lo scrittore libanese Amin Maalouf, visto che gli è stato assegnato sia il Premio letterario internazionale Terzani 2020, che quello Malaparte, giunto quest’anno alla ventitreesima edizione.

Lo scrittore libanese Amin Maalouf Maalouf questa estate ha fatto incetta di Premi e riconoscimenti nel nostro Paese. Un giornalista scrittore avvezzo al successo, visto che nel 1993 ha vinto il Premio Goncourt per il romanzo Col fucile del console d’Inghilterra, e nel 2004 ha vinto il Premio Mediterraneo con Origines. Nel 2010, poi, ha vinto il Premio Principe delle Asturie per la letteratura e nel 2019 il Premio Aujourd’hui con Le naufrage des civilisations.

Il primo premio vinto di questa calda e travagliata estate italiana, è stato il Premio letterario internazionale Terzani 2020 che gli sarà consegnato il 27 settembre a Udine, in occasione della 16/a edizione del festival vicino/lontano, in programma dal 25 al 27 settembre. Maalouf si è aggiudicato il riconoscimento con il volume “Il Naufragio della Civiltà” (La Nave di Teseo), “lucida analisi storica della disgregazione del mondo arabo“, che si riflette anche nella drammatica situazione attuale del suo Paese d’origine.

Con grande sincerità Maalouf condivide con noi la propria tristezza per questa tragedia che ha colpito il suo popolo, di cui vede chiare anche le colpe e le responsabilità – ha detto Terzani – ma poi allarga la sua analisi alle politiche delle grandi potenze del mondo occidentale, da cui emerge come costante la difesa dei nostri interessi particolari nella regione, quindi anche le nostre responsabilità. Sono queste che lo storico ci invita insistentemente a condividere con gli arabi se vogliamo evitare il naufragio civile al quale potremmo altrimenti andare incontro“.

Questi ultimi mesi – ha affermato Maalouf, nel 1999 vincitore del Premio Nonino – sono stati per tutti noi un tempo di dolore e angoscia, dunque interpreto questo annuncio come un segno che la vita sta tornando. Ora più che mai abbiamo bisogno di credere nella letteratura e nell’arte, nel libero dibattito delle idee e nell’uguale dignità di ogni essere umano. È rimanendo fedeli a questi valori – ha concluso – che onoreremo il nome di Tiziano Terzani“.

Ma non è tutto! Lo scrittore giornalista libanese ha anche ottenuto anche l’ambito Premio Malaparte che ritirerà il 3 e 4 ottobre per ritirare il riconoscimento conferito dalla giuria, capitanata da Raffaele La Capria e composta da Leonardo Colombati, Giordano Bruno Guerri, Giuseppe Merlino, Silvio Perrella, Emanuele Trevi e Marina Valensise. Il suo ultimo libro (‘Il naufragio delle civiltà’, La nave di Teseo) è: “un saggio originale e lucido – scrivono gli organizzatori – che, per la potenza e la profondità, ha avuto un ruolo decisivo nell’orientamento della giuria“.

Carlo Salvatore

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