“Master Class” al teatro della Cometa

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La soprano Stefania Bonfadelli, figlia adottiva della grande Franca Valeri, è la incomparabile regista di un lavoro di Terrence McNally che un altro monumento del teatro italiano, Rossella Falk ha tradotto per ricordare al grande pubblico il quarantennale della morte di Maria Callas.

 

 

L’affascinante lavoro è in scena al Teatro della Cometa dal 20 novembre scorso ed è tutto un omaggio alle virtù della soprano più conformista ed allo stesso tempo anticonformista del secolo scorso, quella Callas di origine greca che ha sofferto per tutta la sua vita come donna e come cantante lirica raggiungendo tuttavia l’eccelso, il massimo dell’Olimpo del bel canto.

 

In palcoscenico il ruolo della soprano dal carattere crudo, e crudele a volte, è splendidamente interpretato da Mascia Musy che già dal 2017 porta in scena questo spettacolo che ha dello storico e che descrive con quanta perspicacia la Callas, nata Anna Maria Cecilia Sophia Kalos, statunitense poi naturalizzata italiana e successivamente di nuovo greca, abbia perseguito, lottando tra le infinite difficoltà frappostele, il suo scopo di idolatrare la sua naturale tendenza per il bel canto in quanto dotata di una voce particolare, che coniugava un timbro unico a volume notevole con una grande estensione e agilità vocale e che contribuì in maniera rilevante alla riscoperta del repertorio italiano della prima metà dell’Ottocento.

E la Musy riesce perfettamente, affiancata da altre due soprano, Sarah Biacchi e Chiara Maione e dal tenore Andrea Pecci, ad esprimere le innumerevoli sfaccettature della personalità di Maria che in palcoscenico è ricordata nel corso del periodo della sua vita post scenica mentre, “torturandoli”, impartisce lezioni di canto agli allievi della Juilliard School Music di New York, ricordando altresì le sue origini molto ostacolate, la durezza degli inizi della carriera, l’ascesa all’Arena di Verona, la sua vita di cantante celebre ma anche di donna sentimentalmente non proprio fortunata.

 

 

Molti i personaggi portati in scena, ed egregiamente interpretati dal trio di cantori a latere della Musy, sul palcoscenico di un teatro troppo piccolo per accogliere i fasti di una donna così grande, così controversa, combattiva che soltanto l’accorta regia di una collega esperta poteva interpretare e rendere realisticamente vera.

 

 

Le musiche della commedia, che resterà nel cartellone del teatro della Cometa, sono eseguite al pianoforte da Diego Moccia.

Andrea Gentili

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