Al Macro Testaccio Padiglione 9B c’è l’esposizione collettiva dal titolo “Io sono qui” dedicata alle installazioni di sette artisti e una sezione di opere di altri 14 artisti. E’ prodotta da M’AMA Art da un’idea di Alessia Montani a cura di Lorenzo Bruni. E’ promossa da Roma Capitale.

Io sono qui en plein air wordering the alpls with laser and camera
Quest’esposizione indaga il mondo della comunicazione nella realtà digitale che ormai tramite la banda larga coinvolge tutta l’informazione dove, grazie alla rapidità con la quale è possibile ricevere i dati, ha cambiato del tutto il modo di comunicare. Questo mondo, non ancora del tutto consolidato e capito, permette di rendere più efficienti tutte le operazioni della Sanità, Sicurezza, Giustizia, Pubbliche Amministrazioni e anche il Sistema finanziario.

Evan e Athena 2016
La mostra intende far comprendere la necessità di conoscere il luogo dove i soggetti dialogano per restare al passo con i tempi e non smarrirsi, usando la tecnologia con accuratezza. Gli artisti che esprimono la loro idea tramite installazioni sono: Mario Airò, Ulla von Brandenburg, Donna Huanca, Runo Lagomarsino, Ahmet Ögüt, Antonia Pittas, Patrick Tuttofuoco tutti notissimi artisti. Gli altri 14 sono: Maria Teresa Alves, Paolo Parisi, Kaman Stoyanov, Marco Raparelli, Marco Negri, Giuliana Cunéaz, Yorgos Stamkopoulos, Giulio Rigoni, Chicco Margaroli, Paola Romano, Vincenzo Marsiglia, Camilla Anciotto, Marianna Masciolini, Savini &Vainio.

Through the fields and into the woods 2007
Le sette installazioni che introducono questo progetto fanno immediatamente comprendere che benchè con lo smartphone in un attimo tramite le App si può arrivare dovunque, non si deve dimenticare né il luogo né il contesto nel quale ci si trova. In effetti attualmente anche in una situazione economica certamente non rosea, la piramide dei bisogni dell’essere umano non vede più alla cima la ricerca cibo, bensì la connessione wireless e la necessità del caricabatteria. Questa è una cosa che deve far necessariamente riflettere.

Piano piano Morris 2017 152x134x1001 Galvanized iron liquid chrome tempered glass
and fim
L’inaugurazione è stata preceduta da una tavola rotonda all’uopo organizzata. Così in mostra si vede l’installazione della Pittas che sono due grandi mani in gomma che tengono l’Iphone. Patrick Tuttofuoco, notissimo artista la cui opera è nella Collezione Deutsche Bank, nelle sue tre installazioni presenta volti dell’antichità romana messi a confronto con le immagini gassose stampate in PVC e Donna Huanca con manichini/strumenti o corpi simulatori al centro di un lago di sabbia bianca. Mario Airò presenta una linea orizzontale formata da foto di paesaggi attraversati da proiezioni laser che fanno riflettere sul rapporto tra paesaggio mentale e fisico. Ulia von Brandeburg una videoinstallazione e Ahmet Ögüt mette in evidenza le strategie contemporanee indagando il tema dell’appartenenza, mentre Runo Lagomarsino partendo dall’eredità del colonialismo fa vedere la creazione di nuovi paradisi. Rebecca Moccio, Matteo Negri, Yorgos Stamkopoulos mostrano come un oggetto di comunicazione può tramutarsi in opera d’arte. E poi le opere di Chicco Mangaroli, Giulio Rigoni, Paola Romano e Giuliana Cunéaz e altri.
Una mostra da non mancare.
Emilia Dodi