Tre donne stremate e nervose a teatro

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Al Teatro Golden di Roma, fino al 15 ottobre, la divertente commedia di Giulia Ricciardi, Le bisbetiche stremate, che la vede anche protagonista con Federica Cifola e Beatrice Fazi. Questo è il terzo capitolo di una vera e propria trilogia comica, iniziata con Parzialmente stremate e proseguita con Stremate dalla luna. Una produzione Teatro 7 con la regia di Michele La Ginestra.

Al Teatro Golden di Roma, fino al 15 ottobre, la divertente commedia di Giulia Ricciardi, Le bisbetiche stremate, che la vede anche protagonista con Federica Cifola e Beatrice Fazi. Questo è il terzo capitolo di una vera e propria trilogia comica, iniziata con Parzialmente stremate e proseguita con Stremate dalla luna. Una produzione Teatro 7 con la regia di Michele La Ginestra. Una commedia in rosa, con un tocco di giallo qua e là.

La trama. E’ Ferragosto. Tre amiche Marisa, Mirella ed Elvira sono in vacanza a Vico Equense e nell’albergo dove sono alloggiate inizia il loro dramma. Marisa ha colpito a morte, o almeno crede di averlo fatto, un cameriere dell’albergo scambiandolo per un terrorista.

Più che una vacanza il tutto diventa un thriller, anche se comico e ricco di suspense. Tanti malintesi e sketch divertenti sveleranno il segreto della gravidanza, avvenuta con l’inseminazione artificiale, di Elvira e da qui prenderà corpo tutta la storia. Un avvocato che tartaglia, uno sceicco arabo che arriva all’improvviso (anche se non si vede mai), pettegolezzi e invidie tra le donne contribuiranno a rendere la messinscena esilarante e scoppiettante.

L’esperienza di questo trio di attrici ben assortite nella loro complicità rappresenta l’elemento basilare della pièce, perché la genuinità, la normalità con cui si muovono sul palco e con cui si relazionano le une con le altre, le rende credibili da abbattere così la classica quarta parete, facendo sentire il pubblico quasi come uno “spione” che ascolta in silenzio nella stanza confinante con la loro, proprio dove si svolge la strana vicenda.

La semplicità della scenografia, alquanto scarna, permette la perfetta visualizzazione della storia, senza distrazioni sugli intrighi della commedia. Il tema importante che emerge in primis è quanto mai attuale perché legato al razzismo. Marisa crede, infatti, di aver sentito il cameriere dire “Allah Akbar”, mentre invece sembrerebbe aver detto, in napoletano, “Là stà u bar”.

I veri equivoci partono da qui e si prestano a fare anche delle riflessioni tra Italia del Nord e del Sud, con tutti i pregiudizi che ancora oggi la gente si fa. Anche riguardo al mondo islamico i popoli hanno pregiudizi, perché sta diventando sempre più incontrollabile. Per fortuna, in questa occasione, in questa finzione teatrale, l’amore e l’intelligenza trionfano.

Il testo scritto da una delle tre protagoniste, Giulia Ricciardi, è stato intelligentemente costruito e cucito perfettamente addosso alle tre attrici in scena, la stessa Ricciardi, Federica Cifola e Beatrice Fazi, dove sono tutti ben dosati gli ingredienti della commedia comica. A calibrare perfettamente gli effervescenti, esuberanti temperamenti interpretativi delle tre protagoniste ci pensa Michele La Ginestra, qui solo regista. Uno spettacolo da non perdere per la “vis comica” delle tre attrici. Attenzione… la saga della Trilogia stremata continuerà prossimamente a teatro con un altro nuovo spettacolo.

Giancarlo Leone 

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