Divina Creatura a Rancate

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Paul Troubetzoy Dopo il ballo 1857 bronzo cm.50x68x68 Museo d’arte della Svizzera italiana Lugano

A Rancate (Mendrisio) Canton Ticino nella Pinacoteca Giovanni Zürst dal 15 ottobre 2017 al 28 gennaio 2018, è prevista una celebrazione della donna nelle arti e nella moda del secondo Ottocento. E’ curata da Mariangela Agliati Ruggia, Sergio Rebora e Marialuisa Rizzini con il coordinamento scientifico di Alessandra Brambilla

Italo Nunes Vais
Ancora un bacio 1889 olio su tela cm.1\05×68 Novara Galleria d’arte moderna Paolo e
Adele Giannoni

Con il titolo ”Divina Creatura La donna e la moda nelle arti del secondo Ottocento” la Pinacoteca Zürst di Rancate rende omaggio e testimonia nelle sue sale quanto i costumi siano mutati nel periodo in Italia e in Europa. E’ quasi certo che questo cambiamento abbia avuto luogo quando la Haute Couture si era estesa ai Grandi Magazzini delle principale città europee. In effetti essere alla moda divenne quasi un imperativo che coinvolgeva con un distinguo, praticamente tutti i ceti sociali. Questo era dovuto anche alle prime riviste femminili, ai vari manifesti e alle fotografie che contribuirono a questa diffusione. L’ultimo quarto dell’Ottocento mise in luce la donna come essere pensante e non solo come padrona del focolare facendole occupare un proprio ruolo sociale.

 

 

Vittorio Corcos
Ritratto di Carolina Maraini Sommaruga 1901 olio su tela cm.224×130 Roma Fondazione
per l’Istituto Svizzera

Questo in mostra è testimoniato dalle opere dei grandi artisti dell’epoca unite alla collezione di favolosi abiti d’epoca e ventagli firmati da grandi artisti come Giovanni Segantini, Gaetano Previati, Federico Zandomeneghi, Giuseppe De Nittis, Pompeo Mariani e altri. Infatti il ritratto su commissione all’epoca era divenuto un must che permette ancor oggi di stabilire a quale ceto sociali colei che era ritratta potesse appartenere. I modelli spesso sono indicativi di colei alla quale erano appartenuti, così si comincia con quella che era allora il simbolo come la Regina Margherita passando poi a tutto il ceto nobiliare europeo che faceva della propria eleganza un simbolo. Per la Svizzera del Canton Ticino il simbolo di eleganza apparteneva a Carolina Maraini Sommaruga alla quale è dedicata una sezione a parte data la sua filantropia che la portò a donare la villa romana alla Confederazione che oggi è la sede dell’Istituto Svizzero prestatore del ritratto della signora eseguito da Vittorio Corcos. Questa è la prima volta che la nobildonna viene celebrata con l’esposizione dei suoi abiti, accessori e opere pittoriche che la ritraggono come quella di Giovanni Boldini.

Edoardo Tofano
Il ventaglio olio su tavola Collezione privata Courtesy Enrico Gallwerie d’arte

Tra i ritrattisti sono presenti i nomi dei maggiori artisti della fine Ottocento. Per il periodo realista tra i tanti si ricordano Domenico e Gerolamo Induno, Tranquillo Cremona e altri che arrivarono a travalicare le Alpi. Per la ritrattistica dove la donna è celebrata non solo per il suo abbigliamento, ma soprattutto per il suo stile non potevano mancare Boldini, Troubetzkoy, Corcos, e i ticinesi Pietro Chiesa, Luigi Rossi e altri. Accanto al ritratto viene mostrata anche la pittura d’ambiente con la tipizzazione dei ruoli, così alle figure femminili che lavorano in casa si aggiungono le figure delle persone mentre sono ritratte in società e all’Opera. In questo filone spicca la personalità di Fortuny e quella dei Macchiaioli e “Des Italiens de Paris”. 

Savina Fermi

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