Carlo Bononi a Palazzo dei Diamanti

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Carlo Bononi Angelo custode 1625.28 olio su tela cm.240x141 Ferrara Pinacoteca Nazionake concessione MIBACT

A Palazzo dei Diamanti di Ferrara dal 14 ottobre 2017 al 7 gennaio 2018 si celebrerà Carlo Bononi (1580?-1632) artista che può essere collocato nell’ultimo periodo ferrarese. Il titolo dell’esposizione è “L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese“. La mostra è curata da Giovanni Sassu.

Carlo Bononi
Trinità adorata dai Santi 1616-17 Ferrara Chiesa di Santa Maria in Vado

Il titolo si rifà al libro scritto nel 1934 dal grande critico e studioso Roberto Longhi che chiama l’artista Carlo Bonone, scrivendo che “pur traendo da Venezia e Bologna parecchi legamenti per l’arte sua …….non per questo rimane meno ferrarese, e intendo contrastato dossesco, distinguendosi così dai bolognesi contemporanei …….”. L’artista non aveva fin’ora avuto una monografica ma Guido Reni  ne ammirava “la sapienza nel disegno e nella forza del colorito”. . Quest’esposizione in 7 sezioni vuole evidenziare come tutto il Seicento ferrarese non sia stato dovutamente considerato perché offuscato dal Rinascimento dell’epoca di Borso d’Este.

Carlo Bononi
La Vergine in trono con i santi Maurello e Giorgio 18°4 olio su tela cm.163×114
Vienna Kuntistorich Museum Gemalde Galerie

 

Le sezioni partono dalla prima con il Rinascimento: Tra Venezia e Bologna: 1605 circa Gli esordi-. I Primi successi: Un pittore girovago tra Ferrara, Modena, Reggio Emilia e Mantova-Tra naturalismo e  Barocco” Lacrime di Giubilo in Santa Maria in Vaio- Tra naturalismo e Barocco: il Viaggio a Roma- Il Misticismo del nudo- Il microcosmo della pittura- Lo splendore del sacro. Naturalmente il cambio della data di nascita a Ferrara dal 1569 verso il 1580 ha cambiato anche la datazione delle opere includendo Bononi nel periodo del Lanfranco, del Domenichino e altri. Quindi le opere che sono del Bonomi partono dal 1605 come testimoniano i documenti rinvenuti.

 

 

Carlo Bononi
Sibilla 1610 olio su tela cm.125×200 Fondazione Cavallini Sgarbi

Nella prima sono presenti opere come la Madonna con Bambino e santi proveniente da Vienna così come la Sibilla della Collezione Cavallini Sgarbi. Nella seconda sezione che parla dei suoi viaggi in Emilia, si trova l’Annunciazione di Santa Maria della neve a Gualtieri dipinta nel 1611. Si passa poi nella sezione che mostra il suo passaggio tra il naturalismo e il barocco con i teleri del soffitto di Santa Maria del Vado che gli studi fanno risalire al 1617 e della decorazione del Santuario della Beata Vergine della Ghiara a Reggio Emilia del 1622, opere che in mostra vedranno i disegni preparatori e una novità critica di collezione privata.

Carlo Bononi
Genio delle arti 1629 olio su tela cm.120,5×191 Collez
ione Lauro

Poi c’è la sua particolare rappresentazione del nudo dove l’artista unisce la sensualità con le esigenze dell’Italia controriformista. Bononi che ha sempre dipinto opere di grandi dimensioni, non ha tralasciato di dipingere in piccolo così si vedrà che fu uno splendido colorista nell’arte sacra e anche in quella profana. Dopo il 1625 nella piena maturità Bononi impiega diversi metodi espressivi: il protobarocco, il sacro e quello della commozione tutti esemplificati da varie opere. All’estero l’artista molto noto ha avuto commissioni prestigiose sempre messe in visione nell’esposizione.  La mostra farà conoscere al grande pubblico tutta la dolcezza, la persuasione e la malinconia di questo grande artista poco noto il che varrà un viaggio a Ferrara.

Emilia Dodi

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