Intervista con Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia

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Prosegue il sodalizio artistico tra Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia, più che collaudato, nelle ultime stagioni grazie al successo dell’evergreen Taxi a due piazze, che sarà ripreso a maggio prossimo. La nuova sfida per la coppia di istrionici figli d’arte è il musical da camera noir, attualmente in scena alla Sala Umberto, fino al 5 febbraio, Serial killer per signora. Visum ha incontrato i due attori.

Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia  sono attualmente impegnati nella capitale alla Sala Umberto nel musical da camera noir, intitolato Serial killer per signora di Douglas J. Cohen, tratto da un film del 1968, a sua volta basato sul romanzo No Way to Treat a Lady, di William Goldman. Per Gianluca Guidi, in realtà, si tratta di una ripresa, perché nella stagione 2001-2002 aveva solo diretto e prodotto lo spettacolo, mentre ora è uno dei due protagonisti principali.

Che personaggi interpretate nella commedia musicale?
Gianluca Guidi: “Io interpreto Christopher Kit Gill, un attore disoccupato, psicopatico, perdente, che vive nell’ossessivo ricordo della celebrità della madre, attrice da poco scomparsa. Per raggiungere la tanto sospirata notorietà, per comparire sulle prime pagine dei quotidiani, decide di diventare un serial killer, eliminando donne sulle quali lascia come traccia una bocca femminile disegnata con il rossetto, a simboleggiare quei baci che sua madre non gli ha mai dato perché troppo presa dalla carriera”.

Giampiero Ingrassia: “Io interpreto il detective Morris Bromo, un personaggio perdente come il povero Kit e come lui alla ricerca di notorietà. Pur essendo adulto, vice ancora con una madre, di estrazione ebrea, oppressiva che lo controlla, lo sgrida. Ha voglia di riscattarsi e il riscatto avverrà quando, dopo il primo omicidio, Kit telefonerà al distretto di polizia dove lavora Morris, per lamentarsi della poca attenzione che la stampa gli ha dedicato. Pur non conoscendosi, fra loro due inizia un rapporto simbiotico che coinvolge le loro rispettive carriere. Una cosa hanno in comune: la smania de successo.  I giornali, seguendo le indagini di Morris, e gli omicidi compiuti da Kit, parleranno di loro due”.

In questo spettacolo, l’elemento dominante è l’ossessiva e costante ricerca del successo. Anche voi lo inseguite?
Gianluca Guidi: “Decisamente no, ce l’ho e questo mi basta”.
Giampiero Ingrassia: “Assolutamente no, non inseguo così ossessivamente il successo. Sia io che Gianluca siamo uomini di 50 anni. Il successo lasciamolo ai giovani, a quelli che, me lo auguro, si affermeranno”.

Mi dite una caratteristica, un elemento che vi accomuna?
Gianluca Guidi: “Per me, come penso per Giampiero, c’è la voglia di fare le cose seriamente, di essere degli attori, ma con la voglia di divertirsi, senza prendersi troppo sul serio”.

 

Giampiero Ingrassia: “L’elemento che mi accomuna a Gianluca è l’ironia, non prendersi troppo sul serio, put facendo le cose seriamente. Siamo due vecchi amici che si divertono senza tirarsela”.

 

Siete ambedue figli d’arte: cosa avete ereditato dai vostri genitori?
Gianluca Guidi: “Da mio padre Johnny Dorelli e da mia mamma Lauretta Masiero, aver conosciuto persone importanti, un mondo televisivo e teatrale che oggi non esiste più, un pezzo di storia teatrale che oggi non si ripeterà mai più. E sono contento di averlo conosciuto”.

Giampiero Ingrassia: “Da mio padre Ciccio Ingrassia, la testardaggine di voler fare questo mestiere, mantenendo i piedi per terra. L’onestà nei confronti del pubblico, di essere sempre all’altezza della situazione per non deluderlo”.

Giancarlo Leone

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