E’ un processo irreversibile

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Al Teatro Argot Studio di Roma ha debuttato È un processo irreversibile, testo scritto da Arcangelo Iannace che ne è anche interprete e curato nella regia da Francesco Zecca, con la collaborazione di Francesco Spaziani. Lo spettacolo, che sarà in scena fino al 22 gennaio, ha come interpreti Pier Giorgio Bellocchio e Arcangelo Iannace.

 

Non hanno nome i protagonisti di È un processo irreversibile, commedia dai tratti fantascientifici in cui il confine tra realtà e astrazione è estremamente labile. Pier Giorgio Bellocchio e Arcangelo Iannace potrebbero persino essere la stessa persona.

 

 

I due uomini si trovano dinanzi alla catastrofe universale: il mondo sta per esplodere e solo a loro è concesso di salvarsi grazie ad una misteriosa invenzione. Prescelti per creare il mondo nuovo, aspettano il segnale per poter lasciare la terra e cominciare una nuova vita fuori dal tempo e dallo spazio. Quale sia questo segnale, in realtà non lo sanno bene nemmeno loro, ma ad essere rappresentata in scena è proprio questa attesa.

Si dipana così un dialogo drammatico e comico al tempo stesso, che rivela la fragilità umana di fronte alla dolorosa accettazione di un processo irreversibile: tutto prima o poi dovrà finire.
Con questa verità nel cuore, i due uomini si preparano al loro destino. In questo incubo di amara leggerezza – in cui a confrontarsi non sono uomini vinti ma persi senza sconfitta – a volte emergono ansia e paura, a volte speranza e ottimismo. Il risultato è il crearsi di dinamiche paradossali e surreali che si rivelano spesso estremamente comiche.

È un processo irreversibile è una pièce che riesce ad essere divertente, profonda e toccante al tempo stesso. Si ride, si riflette e quasi ci si commuove. È un testo che affronta temi pregni di drammaticità come la vita, la morte e la natura umana in modo lieve, ma mai superficiale.

 

Suggestiva e di grande impatto la scenografia, che ricostruisce una sorta di macchina spaziale attraverso dei pannelli bianchi. Al di là della grande forza già insita nel testo, non si possono non elogiare anche la scelta della musica, struggente e delicata, e soprattutto la straordinaria bravura degli interpreti, che con le loro performance riescono ad arrivare al pubblico e a emozionarlo.

Barbara Lo Conte

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