Un viaggio artistico tra Roma e Napoli

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Un viaggio artistico tra Roma e Napoli

Un viaggio artistico tra Roma e Napoli.

Nell’ambito della XV Rassegna I viaggi dell’arte, tra i vari spettacoli è andato in scena al Parco Tevere Magliana di Roma, location della Rassegna, lo spettacolo Roma – Napoli andata e ritorno.

Un viaggio artistico tra Roma e Napoli

Un viaggio artistico tra Roma e NapoliNell’ambito della XV Rassegna I viaggi dell’arte, tra i vari spettacoli è andato in scena al Parco Tevere Magliana di Roma, location della Rassegna, lo spettacolo Roma – Napoli andata e ritorno, che ha visto protagonisti Antonello Fassari e Gino Auriuso (anche Direttore artistico e promotore della Rassegna), con le musiche di Sandro Scapicchio.

Metti due attori con il vernacolo nel sangue, due mondi diversi e paralleli come il teatro romano e quello napoletano, l’avanspettacolo ed il varietà, ed ecco che da tutto ciò nasce uno spettacolo unico e coinvolgente.

Lo spettacolo è iniziato con un classico della romanità, Roma nun fa la stupida stasera

Un viaggio artistico tra Roma e NapoliLo spettacolo è iniziato con un classico della romanità, Roma nun fa la stupida stasera, eseguita da Sandro Scapicchio a cui subito è seguito il brano E’ bello avè ‘na donna dentro casa, eseguito da Antonello Fassari, bellissimi brani ambedue tratti dalla famosissima commedia musicale Rugantino di Garinei e Giovannini, che ancora adesso, da quel lontano e fortunato debutto al Sistina di Roma nel 1962, sta riscuotendo vasti consensi di pubblico.

Fassari ha ricordato Aldo Fabrizi

Fassari poi ha voluto ricordare Aldo Fabrizi, il grande “commendatore”, perché proprio lui interpretò in Rugantino il ruolo di Mastro Titta, per anni di Aldo Fabrizi, e ha declamato due poesie divertenti, Er medico m’ha detto e La dieta, sempre di Fabrizi. Di conseguenza Gino Auriuso ci ha portati nell’atmosfera partenopea, nella bella Napoli, interpretando il testo di una celebre macchietta, Carlo Mazza e Rosa Pezza.

Un viaggio artistico tra Roma e NapoliCosì la serata è andata avanti tra ricordi e brani napoletani e romani. Numerosi omaggi ai grandi del passato come Nino Taranto, Trilussa (recitate le poesie L’uccelletto, La libbertà de pensiero, Er compagno scompagno, L’uomo e er serpente, La bolla de sapone), Belli, Eduardo (con la poesia ‘O rraù), Totò (La livella), Raffaele Viviani (‘E ccose ‘mpruvvisate), Renato Carosone, tutto proposto in chiave familiare, coinvolgendo il pubblico anche in una serie di giochi di indovinelli che avevano come tema il cinema.

Graditi e molto applauditi il brano Tu vuò fa l’americano di Renato Carosone, cantato da Sandro Scapicchio, la poesia La varra a cui tendevi eseguita da Gino Auriuso e il famoso sonetto del Belli Er padre de li santi.

A chiusura della stasera una vasta serie di stornelli maliziosi

A chiusura della serata, una vasta serie di Un viaggio artistico tra Roma e Napolistornelli maliziosi “bippati” sulle parole più osée, più hot che ha reso il tutto ancora più divertente.

E’ stato uno spettacolo molto coinvolgente, travolgente, genuino, senza fronzoli, scenografie, corpo di ballo. Il pubblico ha gradito tutto ciò, perché in quella serata ha colpito molto il fascino puro della parola e la musica, caratteristiche peculiari, ma che diventano più gratificanti e interessanti, se sul palco ritroviamo attori, artisti del calibro di Antonello Fassari, Gino Auriuso e Sandro Scapicchio.

Giancarlo Leone

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