Una risata contro il razzismo

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Non sono abbronzato, qui lo dico e qui lo neg(r)o

Una risata contro il razzismo. Solo per due serate, al Teatro OFF/OFF di Roma, è andato in scena il divertente spettacolo di e con Salvatore Marino, S

Una risata contro il razzismo

Non sono abbronzato, qui lo dico e qui lo neg(r)oSolo per due serate, al Teatro OFF/OFF di Roma, è andato in scena il divertente spettacolo di e con Salvatore Marino, Non sono abbronzato, qui lo dico e qui lo neg(r)o, con la regia di Andrea Zanacchi, anche autore dei testi con Salvatore Marino e Mario Scaletta.

Non sono abbronzato, qui lo dico e qui lo neg(r)o

Il tema conduttore di questo monologo che vede sul palco l’attore (accompagnato da Maestro Vittorio Montella, che esegue brani dal vivo), è il periglioso percorso dell’integrazione, raccontato dal protagonista, anche basandosi su esperienze personali. Tra battute al fulmicotone, piccoli racconti dell’adolescenza, risate e momenti di riflessione, ci troviamo di fronte al solito dualismo tra integrazione e discriminazione.

Il tema della pièce è il percorso dell’integrazione

Non sono abbronzato, qui lo dico e qui lo neg(r)oAlcune battute? Eccole: “E’ meglio dire nero o di colore? Indubbiamente nero, sennò il gatto nero dovremmo chiamarlo “gatto di colore”. Oppure: “La mancanza di lavoro spinge molti immigrati a vendere accendini ai semafori, anche se i semafori non fumano”. E ancora: per aiutare gli zingari ad imparare l’italiano, qualcuno ha pensato di regalare un vocabolario d’italiano a tutti i piccoli zingari: lo Zingarelli.

Pochi sono stati i risparmiati alla raffica di velenose ed esilaranti battute con cui Marino, come una sorta di fiume in piena linguistico, mette a nudo gli aspetti più deteriori di certa imbecillità umana e cretineria collettiva. E’ l’ironia, comunque, a prevalere e le risate sono continue e fragorose, quando il comico si presenta nelle vesti dell’Onorevole Barbazzi con un discorso che non ha capo né coda. E poi altre battute divertenti.

L’arguzia dialettica di salvatore Marino si rivela nello spettacolo

Non sono abbronzato, qui lo dico e qui lo neg(r)oSalvatore Marino gioca con le parole, trascina il pubblico in un turbinio di associazioni mentali, assonanze, rime, paradossi. Il razzismo che tratta non è mai scontato o banale. Figlio di madre eritrea e padre siciliano, in scena gioca sul colore della sua pelle e parla, come dicevamo, della sua adolescenza. La sua arguzia dialettica coinvolge sempre di più il pubblico, perché non fa moralismi, dibattiti politici, ma il suo compito è quello di suscitare interesse e curiosità.

La pièce è un recital interessante

Non sono abbronzato, qui lo dico e qui lo neg(r)o è un recital interessante, senza pretese perché Salvatore Marino cerca di mettere l’arte come ausilio al cambiamento di certi pregiudizi per cercare di vivere meglio.

Giancarlo Leone

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