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Sei personaggi in cerca di autore alla Pirandelliana- Recensione

Sei personaggi in cerca di autore alla Pirandelliana. Nella splendida cornice del giardino della Basilica di Sant’Alessio all’Aventino, a Roma, anche quest’anno va in scena, fino al 7 agosto, Pirandelliana, giunta alla XXVI edizione, curata dalla Bottega delle Maschere e diretta da Marcello Amici. Come di consueto due opere del grande drammaturgo siciliano Luigi Pirandello: Sei personaggi in cerca d’autore (martedì, giovedì, sabato) e I giganti della montagna (mercoledì, venerdì, domenica). Qui di seguito la recensione dei Sei personaggi in cerca d’autore. 

Sei personaggi in cerca di autore alla Pirandelliana

La trama è nota. Su palcoscenico di un teatro, in via di allestimento, alcuni attori stanno per iniziare le prove della commedia di Pirandello, Il giuoco delle parti. Mentre il Capocomico impartisce ordine e raccomandazioni, lamentandosi della mancanza di nuovi autori, tanto da dover mettere in scena sempre Pirandello, sei personaggi si presentano davanti a loro, interrompendo il lavoro.

Alla richiesta di spiegazione del Capocomico, le figure originali raccontano di essere sei personaggi creati dalla fantasia di un autore e nati vivi. Tale autore, per mancanza di volontà o di possibilità, si è poi rifiutato di scrivere il loro dramma, gettandoli in un limbo dove, pur essendo vivi, non possono vivere.

La prima volta in cui l’opera fu portata a teatro era il 1921 e non fu certo un successo

Per ottenere la salvezza ed essere liberati dall’oppressione di sentirsi incompleti, hanno bisogno di un autore che possa portare a teatro la loro storia. Inizialmente infastiditi dall’intromissione, il Capocomico e la compagnia si ritrovano incuriositi a questi vincoli familiari che legano i sei personaggi: il padre, il figlio, la figliastra, due figli più piccoli silenziosi e mai chiamati in causa e, infine, la madre, una donna distrutta dai casi della vita e dall’apprensione nei riguardi dei suoi figli.

La prima volta in cui l’opera fu portata a teatro era il 1921 e non fu certo un successo. Il pubblico non la capì e criticò brutalmente l’autore, che poi fu costretto ad aggiungere una prefazione dove spiegava l’intento della rappresentazione, e le motivazioni di alcune scelte. Ma Pirandello, dovette attendere diversi anni prima di essere accettato e compreso.

 

Sei personaggi in cerca d’autore è una delle prime rappresentazioni del cosiddetto teatro nel teatro, dove la finzione scenica viene messa a nudo davanti allo spettatore: la famosa quarta parete che lo divide dall’attore crolla e la realtà si mescola alla finzione.

Il dramma dei sei personaggi è l’impossibilità di vivere il loro dolore, di esprimere ciò per cui sono stati creati. Nati vivi dalla fantasia dell’autore, che poi si è rifiutato di metterli in scena, si sentono incompleti e hanno la necessità di vivere i momenti della loro tragedia per potersi soddisfare. Neppure gli attori della compagnia, pur osservandoli, potranno rappresentarli perché ne modificheranno le movenze, le espressioni, le emozioni, rivivendole come loro le sentono.

Un ottimo cast per Sei personaggi in cerca d’autore

Tutto si riduce ad una confusione tra realtà e finzione che sul palco si mescolano e si confondono tanto che al termine del dramma il Capocomico e gli attori non sapranno più cosa è vero e cosa è fantasia, trasmettendo la stessa idea allo spettatore. I sei personaggi sono forse più reali degli attori stessi.

Quella per gli altri è solo un’illusione, per loro è realtà immutabile. Per tutti gli altri, per l’uomo moderno, la realtà è un’illusione continua, perché con il passare del tempo nessuno è più come si vedeva nel passato, la sua realtà è già cambiata e continuerà a farlo per sempre.

Come sempre, anche quest’anno ottima scelta per gli attori che vanno a comporre il cast dello spettacolo.

Sei personaggi in cerca d’autore: uno strepitoso Marcello Amici

Un plauso fragoroso innanzitutto a Marcello Amici, regista e ben compenetrato nel ruolo del Padre che sa anche dirigere con maestria gli attori. Bravissima, magistrale Marina Benetti, nel ruolo della Figliastra, che ha ricevuto applausi a scena aperta, suscitando emozioni e commozioni anche tra il pubblico. Ottima presenza scenica e capacità comunicativa di Maurizio Sparano, nel ruolo del Capocomico.

Sei personaggi in cerca d’autore: impareggiabile l’interpretazione di Tiziana Narciso

Sempre ottima e impareggiabile l’interpretazione di Tiziana Narciso, nel ruolo della Madre che sa dare le giuste connotazioni al suo personaggio.

Degni di nota gli altri attori: Ivan Volpe (Il Figlio), Mariaelena Pagano (Madame Pace), Francesca Di Meglio (la prima attrice), Fabio Galassi (il primo attore), Michele Carnevale (il caratterista), Maria Pia Cardinali (un’attrice), Michele Calabretta (un attore), Lucilla Di Pasquale (la suggeritrice). Imperdibile, da vedere.

Giancarlo Leone       

 

Carlo Salvatore: