Intervista con Marcello Amici

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E’ iniziata la Pirandelliana, giunta quest’anno alla XXII edizione, come sempre presentata dalla Compagnia Teatrale La Bottega delle Maschere diretta da Marcello Amici. Quest’anno altri due capolavori del drammaturgo siciliano Luigi Pirandello in scena: I giganti della montagna, in scena il martedì, il giovedì e il sabato e Il berretto a sonagli, in scena il mercoledì, il venerdì e la domenica. Visum ha incontrato Marcello Amici.

Amici, perché quest’anno la scelta è caduta su queste due commedie di Pirandello?

Innanzitutto io direi perché Pirandello? E’ un autore che ho sempre amato perché quello che lui stima, rispetta ed ama di più nel teatro è il pubblico Sul palcoscenico potrebbe fare tutto da solo: l’autore, il regista, lo scenografo. Ma il pubblico – spiega l’attore  e regista – non si può creare e allora che ti fa? Inventa il metateatro, il teatro nel teatro. Il pubblico e lui sono il teatro. Lo spettatore sa che sul palcoscenico si verifica una finzione e tuttavia, proprio per il suo ruolo di spettatore, è tenuto a crederci. L’attore recita, ma deve essere creduto dallo spettatore. Vorrei vedere lo stesso entusiasmo che ho avuto io e la mia compagnia nel mettere in scena questa commedia negli spettatori. Mi sono chiesto: ci seguiranno, sapranno capire il dramma di questi Giganti?”.

Parliamo, appunto, de I Giganti della montagna

E’ tra le mie commedie preferite, un dramma rimasto incompiuto che appartiene a quella parte di produzione pirandelliana che può essere definita surrealistica. Gli Scalognati de I Giganti della montagna sono personaggi strani – sottolinea Amici – che vivono di capacità evocative, che svolgono sotto la guida del mago Cotrone che maneggia con abilità la stoffa di cui sono fatti i sogni. Sono attori che sanno di essere creduti dallo spettatore e che in effetti non sono mutevoli e diversi come i comuni mortali, ma congelati in una forma eterna”.

C’è una similitudine fra quest’opera e un’altra di Pirandello?

Si può dire che I Giganti della montagna somiglia a Sei personaggi in cerca d’autore, è l’interpretazione stessa del teatro. Pirandello nei Sei personaggi in cerca d’autore afferma che il teatro non potrà mai mettere in scena il dramma del personaggio; ed è lo stesso discorso che Cotrone fa alla fine della rappresentazione de I Giganti della montagna”.

 

Parliamo ora dell’altra commedia, Il berretto a sonagli

Sembrerà strano, ma questa commedia sembra scritta oggi per l’attualità che pone in essere: la violenza contro la donna, che io denuncio strenuamente. Beatrice è una moglie tradita – commenta Amici – che organizza la sua vendetta contro il marito, ma finisce lei stessa per diventare vittima di una comunità maschilista che per soffocare lo scandalo preferisce farla passare per pazza. Ancora oggi il maschilismo è imperante”.

Tanti anni di Pirandelliana. Quali personaggi ha interpretato con più piacere?

Tanti, ma in particolare il Prof Agostino Toti di Pensaci Giacomino e Bellavita, con quella faccetta impunita e quell’abitino nero”.

Ha già pensato alla Pirandelliana per l’anno prossimo?

Sì, ci sto già pensando, ma deve essere una Pirandelliana inedita, mai vista. Poi, forse, chiuderemo questa bella avventura”.

Giancarlo Leone

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