M il figlio del secolo in tournèe. E’ andato in scena fino al 3 aprile al teatro Argentina di Roma, ora in tournée, M Il figlio del secolo, con Massimo Popolizio, anche in veste di regista, insieme a diciotto tra attrici e attori, in quasi duecento minuti di spettacolo, con trentuno quadri scenici.
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E’ andato in scena fino al 3 aprile al teatro Argentina di Roma, ora in tournèe, M Il figlio del secolo, con Massimo Popolizio, anche in veste di regista.
Solo quando non le hai più, capisci il valore delle cose. Questa affermazione banalmente qualunquista ad un’attenzione distratta, rivela a suo modo una profonda filosofia. Pertanto, rivedere un teatro aperto, dono dal valore inestimabile, oltre che pieno fin nei loggioni, evento socialmente rivoluzionario solo qualche mese fa, restituisce allo sguardo e al cuore dello spettatore seduto in platea l’ebbrezza di una emozione mai sopita: l’apertura del sipario!
M il figlio del secolo in tournèe, dopo il successo dell’Argentina
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Ed è stata questa l’atmosfera respirata al Teatro Argentina di Roma nello spettacolo in cartellone M, il figlio del secolo.
Probabilmente quando Antonio Scurati scrisse le oltre mille pagine dell’omonimo libro – che gli valse il Premio Strega nel 2019 – mai avrebbe immaginato che oltre ad impegnarsi nella riflessione su una fondamentale fase della storia politica e culturale del nostro Paese – lo scivolamento nel regime fascista a partire dal 1919 fino al 1924 – avrebbe anche avuto il merito di essere intercettato da un regista come Massimo Popolizio.
Massimo Popolizio attore-regista di M il figlio del secolo
![M-Il-figlio-del-secolo con Massimo Popolizio M-Il-figlio-del-secolo con Massimo Popolizio](https://i0.wp.com/www.visumnews.it/wp-content/uploads/2022/04/3b-5.jpg?resize=300%2C186&ssl=1)
Attore e regista che si è evidentemente sintonizzato artisticamente con l’autore nell’intento di stabilire un legame forte e fedele tra teatro e letteratura. M vista come Memoria, unica difesa dai virus del passato. Oppure come meglio sintetizza l’autore medesimo, “forse il fascismo non è il virus che dilaga, ma il corpo che lo accoglie”.
M -il figlio del secolo spettacolo monumentale
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Il Teatro Argentina di Roma ospita dunque la resa teatrale di quel fortunato libro, dove la lettera M non sta solo per M – Mussolini ma anche per M – Monumentale, poiché tale è stata la fatica scenica e testuale affrontata.
Diciotto tra attrici e attori, quasi duecento minuti di spettacolo. Ottimo uso di materiale filmico e fotografico di archivio. Una ricostruzione perfetta di abiti e costumi, proprio a rendere visibile e vivibile, il concetto di multidisciplinarietà delle Arti.
Una regia coraggiosa con 31 quadri scenici
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La regia di Popolizio è coraggiosa e “ardita”. Parte dal testo, dalla quella M cubitale che viene ripresa, riassemblata e snellita, in una tessitura drammaturgica scandita in trentuno quadri scenici. Quadri che rendono meno ardua quella che probabilmente al lettore, sarà sembrata una scalata lunga mille pagine.
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Il Teatro si riappropria così della sua funzione, svolge nuovamente il suo ruolo di amplificatore dell’immaginifico e dell’illusione, dove i fatti in scena sollecitano ed evocano emozioni e sensazioni, sapendo che ogni riferimento a fatti e persone potrebbe non essere puramente casuale.
Francesca Pistoia