Paolo Mazzucchelli al MASI

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Il MASI dii Lugano sede LAC apre la stagione con la mostra già in atto di Paolo Mazzucchelli Tra le ciglia”. Presente fino al 28 marzo 2021 in stretta collaborazione con l’artista, buona parte della sua ricerca artistica.

Paolo Mazzucchelli Rinoceronte 1990-91 tecnica mista su carta 150×200 cm. Collezione privata

Paolo Mazzucchelli, artista che ha vinto il Premio “Borsa Federale delle Belle Arti”, è nato a Lugano nel 1954 con formazione all’Accademia di Brera a Milano dove è rimasto fino al 1975.  Nel 1982 vincendo il concorso del Comune di Chiasso decide di trasferirsi nel luogo. Dagli anni ’90 si dedica a una commistione tra arte, musica e poesia, opere che vengono presentate a Venezia, Locarno, Milano e Zurigo, continuando poi con mostre personali negli anni 2000 in tutta la Svizzera, dimorando a Zegna. Presenta in mostra un insieme di circa 100 opere che interessano tuta la sua ricerca dal 1975 ad oggi.

Paolo Mazzucchelli Europa ( per Chico Mendes) 1992 carboncino minerale su carta
120×400 cm. Crediti fotografici ©Stefania Berretta

La rassegna inizia con una degli inizia “Quello che rimane dell’infanzia” 1976-77 dove Mazzucchelli impiegando un taglio poetico e una pennellata fremente, dipinge una serie di giocattoli abbandonati sopra un armadio. Si prosegue poi con una serie di lavori artistici come Rinoceronte degli anni 90, e la Lophophora Williamst del 1990-91 entrambi creati con l’impronta del corpo sulla carta e poi intervenendo. C’è anche Carta geografica del 1991 che al contrario è realizzata a china con diverse gradazioni di colore nero, cosa che lo seguirà per tutto il decennio. A complemento nella prima sala ci sono una serie di opere astratte dal titolo perché Non da 2 che è una sequenza di quadrati come solitamente è il fumetto.

Paolo Mazzucchelli Da dove veniamo ?Chi siamo? Dove andiamo? (dett.=
2992 xilografia policroma monotipo 150×690 cm. ca. Credi ti fotografici© Maurizio
De Marchi

Si arriva poi all’opera “Chi siamo, dove andiamo, dove veniamo omaggio a Gauguin e Goya, una serie di grandissime stampe policrome dove Mazzucchelli ritorna al colore. La parte centrale della rassegna è dedicata alle stampe con una cromia molto spinta di grande formata Lamera e Stele delle ciliegie del 2002 che sembrano fare eco a Battilamera 1995-2015) che segue nel percorso. Si arriva poi alla serie Novantanove haiku del 2007 dove Mazzucchelli compone un proprio bestiario ed erbario.

Paolo Mazzucchelli Tra le labbra (Riboulez le kick Almanegrata 4×4)2013
Tecnica mista su tela 226×370 cm.Credito fotografici © Maurilio De Marchi

Questa parte della mostra propone grandi disegni a carboncino dedicati all’attivista brasiliano Chico Mendes opere con le quali ha vinto la Borsa Federale delle Belle Arti nel 1993, che raffigurano mondi immaginari e scenari apocalittici. E poi Vornyr chronogones del 2014 che si riferisce alla ricerca artistica degli ultimi cinque anni. La sua passione per la natura è rappresentata da Giardini immaginari del 2013 e Noga e Hiro del 2008, mentre il ciclo “ancora una stagione per riflettere” (2018-2019) ricorda gli amici scomparsi. La serie di disegni con corpo mozzati che chiude la rassegna parla di tutta la violenza inutile che caratterizza il nostro contemporaneo.

Savina Fermi

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