Incontro a teatro con Rita Forte

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L’avevamo già applaudita ed ammirata un paio di stagioni fa con la famosa commedia di Bill Manhoff, Il gufo e la gattina, accanto a Pietro Longhi. Ora, sempre accanto allo stesso attore, l’attrice e cantante Rita Forte, è di lei che stiamo parlando, è tornata in scena al Teatro Manzoni, fino al 27 gennaio, con un’altra divertentissima commedia, C’è sempre un’altra possibilità, di Sam Bobrick. La regia è firmata da Maria Cristina Gionta.

Rita, ci racconta in breve la trama di questa commedia?

Sia io che Pietro rappresentiamo due solitudini: io sono Miriam, 50 anni, Pietro è Leonardo, 58 anni. Due caratteri completamente diversi: la donna ha una forte personalità, un vero ciclone, l’uomo è un timidone, riservato, imbranato, timoroso. Due caratteri completamente diversi portati all’eccesso. Lei, che vive con la sorella – spiega a Visum Rita Forte – si vuole assolutamente sposare, si rivela una vera stolker per l’uomo. E’ attratta dalle persone fragili e così lo sposa. Ma dopo averlo sposato si rende conto non è più felice: essendo una cacciatrice e l’uomo una preda, raggiunto lo scopo, il gioco finisce e lei deve ricominciare a cacciare, come un serial killer alla ricerca di nuove prede. Ci sarà un colpo di scena alla fine – conclude – ma la commedia è divertentissima e finora il pubblico si sta molto divertendo”.

C’è qualche affinità con questa donna che interpreta?

Per niente, Miriam è l’opposto mio. Mi stimola interpretare personaggi che non mi somigliano, perché faccio uno sforzo maggiore ad interpretarli. Chiudo gli occhi e prendo spunto da quelle donne, e ce ne sono tante anche che conosco, che somigliano al mio personaggio”.

Pur recitando, la musica rimane la sua vita. E’ così?

Sì, è vero. Infatti anche in questa commedia sia io che Pietro Longhi ogni tanto cantiamo canzoni famose”.

 

Qual è stata la sua più grande soddisfazione artistica?

Non solo una, sono state svariate: le mie partecipazioni al Festival di Sanremo nel 1991 e nel 1992, che mi hanno portato a conoscere e a lavorare con Luciano Rispoli, poi con Maurizio Costanzo per 5 anni in Buona Domenica su Canale 5, altre partecipazioni ai Festival della Canzone Napoletana con Mike Bongiorno e poi Tale e Quale Show con Carlo Conti nel 2014 e 2015, una trasmissione che mi ha divertito e stimolato, dove mi sono messa in gioco come attrice e come cantante nell’imitare i vari personaggi”.

Il complimento più bello che ha ricevuto?

Quando per la strada la gente mi riconosce per la voce, che è fondamentale, mi caratterizza, a prescindere dall’aspetto. Quando faccio un concerto – commenta mi gratifica anche l’affetto del pubblico, quello che mi segue da anni e quello giovane che mi ha scoperto da poco, che è la spinta, la molla ad andare avanti, dandoti gioia e gratificazioni”.

 

Un pregio e un difetto?

Mi riconosco solo i difetti: sono severa con me stessa, pignola, una rompiscatole, disordinata, anche se poi rimetto tutto in ordine. Forse un pregio che potrebbe essere anche un difetto: cerco di dare al pubblico il meglio di me stessa, anche se poi tutto ciò mi stressa. E questo non è bello”.

Facendo un bilancio della sua vita si sente appagata come donna in amore e sul lavoro?

Sì, arrivata a 60 anni, anche se rifarei tutto quello che ho fatto con i miei errori, sono soddisfatta di me stessa. In tutti questi anni ho lavorato tantissimo: ora vorrei godermi di più la vita, centellinando di più il lavoro. Vorrei stare di più accanto alle persone che amo – sottolinea – al mio compagno, cominciare a viaggiare, cosa che ho fatto poco, ad oziare un po’, anche se è un lusso per me. Insomma guardarmi di più intorno, pur continuando a lavorare”.

Ha ancora il classico sogno nel cassetto?

I miei sogni li ho realizzati tutti, grazie a questo lavoro che mi piace e mi appassiona sempre più. Ma, come dicevo, ora vorrei dedicare più tempo alla Rita Forte donna, persona comune come tante altre: finalmente da adesso in poi vorrei trovare il giusto equilibrio tra il lavoro e la donna Rita Forte”.

Progetti futuri?

Il pubblico del Teatro Manzoni mi è molto affezionato: ricambierò questo affetto con due recital di canzoni varie che farò l’11 febbraio e il 4 marzo; poi tra febbraio e marzo riprenderò la tournée teatrale, sempre con Pietro Longhi, di Il gufo e la gattina, che termineremo il 10 marzo a Firenze”.

Giancarlo Leone

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