Sul palco a teatro, si balla con Le Bal

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Già un successo l’anno scorso nello stesso teatro di quest’anno, la Sala Umberto di Roma, è tornato in scena anche per questa stagione, fino al 27 maggio, Le Bal – L’Italia balla dal 1940 al 2001, uno spettacolo diretto da Giancarlo Fares, anche protagonista con gli altri ballerini, da un’idea di Jean-Claude Penchenat, una creazione del Théatre du Campagnol, un originale e travolgente excursus a suon di musica e ballo attraverso 60 anni di storia d’Italia, dalla Seconda guerra mondiale al crollo delle torri gemelle, con un cast giovane e numeroso che balla su coreografie precise ed intriganti.   

Già un successo l’anno scorso nello stesso teatro di quest’anno, la Sala Umberto di Roma, è tornato in scena anche per questa stagione, fino al 27 maggio, Le Bal – L’Italia balla dal 1940 al 2001, uno spettacolo diretto da Giancarlo Fares, anche protagonista con gli altri ballerini, da un’idea di Jean-Claude Penchenat, una creazione del Théatre du Campagnol, un originale e travolgente excursus a suon di musica e ballo attraverso 60 anni di storia d’Italia, dalla Seconda guerra mondiale al crollo delle torri gemelle, con un cast giovane e numeroso che balla su coreografie precise ed intriganti.

All’apertura di sipario, una curiosa e divertente sequenza di otto donne variegate cominciano ad affollare il palco. Silenziosamente entrano una dopo l’altra e sempre silenziosamente prendono posto sulle sedie ai lati del palcoscenico, unico elemento di una scenografia molto scarna, fatta solo di luci.

Una volta tutte sedute, in sottofondo la voce di Mina canta il brano E’ L’uomo per me che introduce gli uomini, altri personaggi variegati, stereotipati dove si possono notare il seduttore, l’imbranato, l’uomo in carriera. Cominciano così a formarsi le coppie e si aprono le danze. All’inizio c’è la balera dove ci sono tutti i protagonisti e, alla fine, a chiusura del cerchio, tornerà balera.

Durante tutto lo spettacolo si racconta la storia d’Italia in una sorta di viaggio danzante.  Su una stessa musica le coppie danno vita a personalissimi balli, che più che passi tersicorei, diventano rituali di corteggiamento, gioco di sguardi, dispetti, imbarazzi, avances, dinieghi, gelosie.

Ecco che ne viene fuori uno spaccato di variegata umanità, tante piccole storie che vanno ad intrecciarsi con la grande storia d’Italia che in 60 anni ha visto momenti bui, alti e bassi, drammi e gioie. Il vero protagonista della storia d’Italia è l’uomo. Ottimo l’intero cast che compone questo originale, musicale e colorato spettacolo: sedici validi interpreti che durante tutto il percorso tersicoreo, non parlando mai, raccontano al meglio ciascun personaggio. I momenti di silenzio, così, sono significativi e se mancano le parole, parlano gli atteggiamenti, gli sguardi, i movimenti del corpo.

Le coreografie di Ilaria Amaldi sono curate nei minimi dettagli ed originali. Se è il ballo, qui, a farla da padrone, è da lodare il lavoro complesso per cui nessun dettaglio è lasciato al caso e tutte insieme le coppie danno vita a numerosi quadri viventi. Ogni coppia è una storia nella storia, un piccolo mondo composto da danze e movimenti. E poi la forza dello spettacolo è indubbiamente la musica, la colonna sonora de Le Bal: la storia scorre sulle note di tante canzoni popolari. Si passa da Mina ai Pink Floyd, da Gloria Gaynor a Luigi Tenco, da Alan Sorrenti a Rita Pavone, da Peppino di Capri a Marlene Dietrich, quando si ricorda la Seconda guerra mondiale.

Le Bal una rievocazione a tutto tondo, dove oltre le musiche, cambiano le mode, i costumi bellissimi di Francesca Grossi. Epoca dopo epoca la musica si trasforma, gli inni fascisti prendono il posto delle canzoni d’amore, dove suono e immagini si fondono, un felice intreccio di divertimento e tocchi di poesia.

Le Bal, con la regia di Giancarlo Fares, unisce con dinamismo, leggerezza e un tocco di raffinatezza quadri intensi e simbolici. E’ uno spettacolo divertente, poetico, elegante. E’ la dimostrazione che si può dire molto anche solo con un gesto o la mimica facciale. E’ la dimostrazione che il senso è nell’azione e non nella parola, in quello che si fa e non in quello che si dice.

Degno di nota, oltre a Fares, tutto il cast: Sara Valerio, Alessandra Allegrini, Riccardo Averaimo, Alberta Cipriani, Vittoria Galli, Alice Iacono, Matteo Lucchini, Francesco Mastroianni, Davide Mattei, Matteo Milani, Pierfrancesco Perrucci, Maya Quattrini, Michele Savoia, Patrizia Scilla, Viviana Simone. Uno spettacolo da vedere, imperdibile.

Giancarlo Leone               

 

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