Al Teatro Manzoni di Roma, fino al 22 aprile, la divertente pièce di Pierre Chesnot, adattata in italiano da Mario Scaletta, 4 donne e una canaglia, che vede protagonisti Gianfranco D’Angelo, Barbara Bouchet, Corinne Clery, Marisa Laurito, Ester Vinci, Nicola Paduano. La regia è firmata da Nicasio Anzelmo.
Quella che va in scena è una commedia leggera, anche sexy, con allusioni mai volgari, un’incalzante serie di situazioni surreali e divertenti.
Il profilo stravagante di questi personaggi lascia spazio anche a delle riflessioni sull’attuale visione della donna, visto che Walter cambia donna ogni qualvolta la vede lavorare a maglia, azione che la trasforma ai suoi occhi in una signora anziana priva di avvenenza, a prescindere dall’età e dall’estetica. Ma, nel contesto di un salotto borghese come tanti, è la risata a prendere piede in ambedue i tempi, tra una festa di compleanno mal riuscita, tentativi di fuga con la giovane amante da parte di Walter, svenimenti, sbornie, baruffe e persino tentati omicidi.
4 donne e una canaglia risulta uno spettacolo intelligente, con una bella freschezza narrativa con i giusti tempi comici. Tutti gli attori si muovono perfettamente e sono ben compenetrati nei loro ruoli, supportati da una regia che non si sofferma sul ridicolo ma fa in modo che la trama scorra via con precisione e senso del reale. Il susseguirsi di malintesi irresistibili e di battute al fulmicotone fanno dello spettacolo un bel racconto dei rapporti complicati tra l’uomo, eterno Peter Pan, e la propensione alla comprensione delle donne. Uno spettacolo da vedere perché mette in evidenza quel rapporto mai risolto e che mai si risolverà, tra uomo e donna.
Giancarlo Leone