Prende il via domenica 11 marzo con una grande esclusiva la 16esima stagione di Storie maledette, in prima serata, su Rai3. La conduttrice Franca Leosini ha incontrato nel carcere di Taranto Sabrina Misseri e Cosima Serrano, condannate all’ergastolo per l’omicidio di Sarah Scazzi, che per la prima volta raccontano la loro verità sul caso di Avetrana. Boom di ascolti della prima puntata con uno share del 7,5% e 1.188.000 spettatori incollati alla tv .
Franca Leosini, indagatrice di trame intricate giudiziarie e di anime perse nel baratro di efferati crimini, torna sul piccolo schermo con la sedicesima edizione di Storie maledette su Raitre con tre puntate. Lo fa con due puntate dedicate all’omicidio di Sarah Scazzi, incontrando le condannate per questo crimine. “È stato molto difficile non solo studiare gli atti racconta la giornalista ma anche ricostruire la storia perché è una vicenda complessa per la molteplicità e la poliedricità dei personaggi”.
Un lavoro, il suo, lungo e meticoloso di preparazione del programma, non a caso, la giornalista napoletana, ha studiato: “10 mila pagine di processo: non faccio cronaca – ha spiegato – svolgo un percorso che va in profondità nella storia dei protagonisti della vicenda e nell’ambiente in cui si è svolta. Ho disegnato un pannello che affonda le radici non solo nella realtà umana dei personaggi, ma anche nell’humus circostante. La cronaca non ha tempo, mentre io vado in verticale”.
Un metodo di lavoro, il suo, imperniato su alcuni principi cardine: “Capire, dubitare, raccontare: mai come in questo caso i miei verbi, quelli che frequento di più, come scelta narrativa, etica e di rigore, si sono confermati importanti”. Pur avendo incontrato Sabrina e Cosima separatamente, “perché altrimenti si sarebbero influenzate a vicenda”, Leosini ha creato però “una sceneggiatura nella quale interagiscono”, intrecciandone le testimonianze.
“E’ stato molto difficile non soltanto studiare gli atti, ma anche ricostruire la storia, vederne i risvolti, con luci e ombre, perché è una vicenda particolarmente complessa per la molteplicità e la poliedricità dei personaggi. C’è Sarah, questa creatura sottile come un gambo di sedano, con i capelli biondi come spighe di grano, che a un certo punto scompare. Ci sono Sabrina e Cosima, ma c’è anche Michele Misseri (marito di Cosima, ndr), una figura terza ma anche il motore mobile della vicenda, che parla un linguaggio tutto suo, il misserese. E poi c’è Ivano (che sarebbe stato il movente della gelosia di Sabrina nei confronti della cugina, ndr), trascinato in una storia in cui non ha responsabilità ma ha un ruolo da protagonista. E poi la madre di Sarah”.
Un lavoro preparatorio che passa anche per il solfeggio dei testi, abitudine ‘svelata’ dagli stessi redattori del programma: “Per me la parola conta moltissimo, vivo la prosa come musica, ecco perché – ha spiegato la Leosini – solfeggio i testi”, raccolti in un librone che è diventato una leggenda.
Carlo Salvatore