Con Solo di Arturo Brachetti, emozioni in viaggio

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Dopo una breve tournée all’estero e in Italia, è approdato al Teatro Sistina di Roma, per rimanerci fino al 18 febbraio, l’ultimo spettacolo di Arturo Brachetti, Solo, dove il trasformista apre al pubblico le porte della sua casa in miniatura.

Casa fatta di stanze ricolme di effetti, schiude gli usci di ogni camera gremita di surrealtà e funambolismo, mette a disposizione il suo immenso magazzino di discipline, un inventario di ombre cinesi e di mimica, con novità di magnetici raggi in un coinvolgente impianto di video mapping con personaggi magrittiani, musicisti pop, eroi del cartoon. La sua casa è composta da sette stanze, dal soggiorno al bagno, passando per la camera della musica e dei bambini. Spazi metaforici, legati a ricordi, desideri e paure.

 

Tanti i cambi che fa in scena Brachetti, strabiliando il pubblico che ogni volta rimane stupito dalla rapidità nel passare da un personaggio all’altro: da Frozen a Biancaneve, da Fonzie di Happy Days a Baywatch e Ghostbusters.

 

 

Per non parlare dei cambi per diventare Edith Piaf, Michael Jackson, Freddy Mercury e i Beatles. Con Brachetti in scena, Michael Moore, che è l’ombra che lo segue, un eterno Peter Pan. Alla fine dello spettacolo fanno pace perché fantasia, che è l’ombra, e la razionalità, che è Brachetti, convivono in ogni persona.

 

 

Questo Solo è un viaggio tra le emozioni, c’è un cambio d’abito ogni venti secondi. Ma è difficile raccontare, descrivere uno spettacolo così: bisogna vederlo dal vivo andando a teatro.

 

 

Ne vale la pena, Solo è imperdibile, con 60 personaggi che velocemente si palesano davanti agli occhi del pubblico e cambiano più veloci della luce in 90 minuti di spettacolo senza intervallo.

Ludovica Mariani

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