Star Wars: Gli ultimi Jedi

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E’ uscito lo scorso 13 dicembre, in 850 copie, l’8° episodio della saga di Guerre stellari ideata 40 anni fa da George Lucas, Star Wars: Gli ultimi Jedi. I personaggi comunicano a distanza attraverso la mente in avvincenti duelli psicologici che si trasformano in vere battaglie senza esclusione di colpi e di effetti speciali.

L’atteso ottavo capitolo firmato Rian Johnson arriva in sala per le festività natalizie e sarà, con ogni probabilità campione d’incassi anche per l’intera stagione. Eppure non convince totalmente soprattutto coloro che, nel lontano 1977 furono sedotti dalla “Forza” e dal genio di George Lucas.

Secondo della nuova trilogia il film riprende dove il precedente ci aveva lasciati. Han Solo (Harrison Ford) è morto ucciso da suo figlio Kylo Ren/Ben Solo (Adam Driver) preda del lato oscuro della forza. La Resistenza subisce continui attacchi dal Primo Ordine e Rey (Daisy Ridley) paladina della Repubblica cerca di persuadere Luke Skywalker (Mark Hamill) al ritorno alla lotta.

Lo trova su Ahch-To (un pianeta popolato da curiose creature tra le quali i simpatici Porgs un mix fra una pulcinella di mare, un gufo e un cucciolo di foca) ma il cavaliere Jedi è stanco e deluso e soprattutto non sembra voler aiutare Rey a sviluppare la Forza che, ha scoperto la ragazza, la mette in una forte connessione mentale con Kylo Ren.

Neppure la drammatica situazione della sorella Leia (l’attrice Carrie Fisher morta prematuramente a fine riprese, poco meno di un anno fa) ancora a capo della Resistenza sembra convincere Luke ad uscire dal suo isolamento. Rey alla fine la spunta, Skywalker la aiuterà e forse la ragazza riuscirà a salvare Ben Solo e chissà a trasformarlo in un combattente per causa.

Intanto, accerchiati dalla flotta nemica i vertici della Resistenza affidano a Rose (Kelly Marie Tran), valorosa combattente in cerca di vendetta e Finn (John Boyega) una missione impossibile: rintracciare un famoso hacker (al quale dà il volto Benicio Del Toro) unico in grado di fornire i codici di accesso alla nave imperiale e bloccare il congegno che rende vulnerabile l’intera armata dei ribelli. È una delle più amate e ‘ricche’ saghe della storia del cinema, Star Wars: Gli ultimi Jedi porta sullo schermo davvero molto, forse troppo. A cominciare da quei 152 minuti di durata, una prima parte farraginosa con tanti spunti senza spiegazione (forse in attesa del prossimo, conclusivo episodio) e i molti personaggi le cui avventure non sembrano trovare un loro equilibrio nel film.

Ma c’è anche la voglia di fare qualcosa di nuovo, con ironia e affetto nei confronti dei padri fondatori della saga consapevoli che non è più tempo, neppure per i più romantici tra gli spettatori, di Guerre Stellari ma solo di Star Wars con battute dissacranti, effetti speciali sorprendenti, immagini seducenti a rappresentare mondi sempre più straordinari e il duello tra Kylo Ren e Rey che resta tra le cose migliori del film.

Ludovica Mariani

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