La bellezza ritrovata ai Musei Capitolini

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Quentin Metsys
L’Addolorata olio su tavole Museo Nazionale di San Marco Pisa

Ai Musei Capitolini Palazzo dei Conservatori  sono esposte fino al 27 novembre 2017, una serie di 36 opere rinvenute rubate o negate alla pubblica fruizione  grazie al Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri. Catalogo Gangemi

Artista toscano
San Lino Papa olio su tavola sec. XVI Museo Nazionale di San Marco Pisa

 

 

La mostra promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita Culturale, Sovrintendenza Capitolina, è stata ideata e organizzata dal Centro Europeo per il Turismo e la Cultura con i servizi di Zetema Progetto Cultura. E’ divisa in tre sezioni: Opere recuperate a seguito di furti-Opere salvate dalle zone terremotate-Danni provocati dalle guerre.

 

 

Giovanni Antonio Bozzi detto il Sodoma
San Benedetto e monaca in preghiera olio su tavola sec. XVI Museo Nazionale di San Marco Pisa

 

Partendo dalla prima sezione sono in esposizione alcune opere di proprietà del Museo San Matteo di Pisa recuperate dai Carabinieri Nucleo Tutela Patrimonio di Firenze nel 2014. La ricerca che è risultava complessa è iniziata dall’Olanda. Le opere erano state affidate nel 2002 a un restauratore toscano affinchè intervenisse per la conservazione. La denunzia è partita dalla Direzione del Museo che per la catalogazione nel nuovo inventario ne aveva constatato la mancanza.

 

 

 

Nicola da Monteforte
Grifo marmo Benevento Museo Diocesano

Da ciò è risultato che il restauratore le aveva vendute a commercianti del settore e poi rivendute avevano preso la strada di società di vendita internazionali francesi e svizzere. Ad esempio l’opera di Quentin Metsys, olio su tavola raffigurante l’Addolorata, era passata da un antiquario di Lucca ad una società svizzera del settore e posta in vendita alla mostra d’antiquariato di Maastricht, ceduta per tre milioni di euro a un acquirente straniero.

 

Scultore marchigiano
Scultura lignea Crocifisso tunicato sec.XI-XII Museo Arte Sacra Force

Questo dipinto certamente importante, ritrovato in Grecia in un deposito di opere d’arte grazie al Nucleo del Patrimonio artistico, è ritornata in Italia. Ciò che meraviglia è il fatto che ci sia voluto un nuovo inventario perché il museo di Pisa si accorgesse della mancanza. Altre opere altrettanto valide sono state ritrovate presso il restauratore, altre ancora presso antiquari o rigattieri della zona.  Per la seconda sezione sono in mostra quelle inerenti il terremoto delle Marche che facevano parte della Rete museale sistina del Piceno e il dipinto della Chiesa di Sant’Angelo Magno di Ascoli custodito nel deposito del Forte Malatesta a causa della chiusura delle sedi danneggiate.

 

 

La terza è dedicata ai danni delle guerre. Qui è preso in considerazione il bombardamento della Cattedrale di Benevento dove nel 1943 si mise in salvo il patrimonio rimasto. Solo nel 1980 si ritrovò ciò che si pensava perduto che ineriva gli arredi liturgici, i paramenti sacri e in parte il famoso tesoro del Cardinale Orsini, divenuto poi Papa Clemente XIII.  I lavori di scavo del 1980 hanno però messo in luce i marmi depositati in un locale adiacente la cripta: tutti i leoni che facevano parte dei due pergami e frammenti delle colonne che li sormontavano, alcuni capitelli e lastre marmoree delle fiancate nonché la base con le figure delle cariatidi del cero pasquale e il fuso spiraliforme della colonna dove era posizionato. Tutti reperti che erano visibili nel Museo del Sannio a Benevento e al Museo Diocesano della medesima città, ora possono essere fruiti da un più vasto pubblico.

Emilia Dodi

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