Un film su cui riflettere questo Ritratto di famiglia con tempesta del maestro giapponese Kore-Eda Hirokazu che, nel corso degli anni, ci aveva già incantato con Wandāfuru raifu, Father and Son e Little Sister, che ritorna da noi in sala giovedì 25 maggio distribuito da Tucker Film con Ritratto di famiglia con tempesta, che avevamo già visto a Cannes 69 e poi a Toronto 2016, dove era stato ugualmente apprezzato ed applaudito, dai due differenti pubblici.
La ex moglie si sta rifacendo una vita con un altro e a causa della sua inaffidabilità finanziaria, può vedere il figlio solo una volta al mese, quando appunto deve versarle gli alimenti, continuamente rimandati. La figura più positiva è quella della madre, dipinta a tutto tondo, una donna che ha imparato molto dalla vita mettendolo a frutto. E, cuore di mamma, si divide tra i suoi due figli, con il sogno che Ryota possa di nuovo ritornare a vivere in famiglia.
“Nel 2013 iniziai a scrivere la sceneggiatura annotandomi queste parole ‘non tutti diventano quello che volevano essere’. Ryota è nato così, un improbabile investigatore privato che avrebbe tanto voluto essere un romanziere. E che, tanto sul lavoro che nel contesto familiare non combina niente di buono, perché non sa rinunciare al vizio del gioco. Tutti noi, fin da bambini cerchiamo di diventare gli adulti che avevamo sognato di essere. Ma non tutti ce la fanno e Ryota, pur essendo un perdente, lotta ugualmentecercando una via per la felicità, per quanto lontana possa essere, dal futuro che aveva immaginato”.
Mariangiola Castrovilli