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Un mondo a parte: una bella commedia sociale di montagna

Un mondo a parte: una bella commedia sociale di montagnaE’ uscito da pochi giorni nelle sale cinematografiche questo bellissimo film, di Riccardo Milani, che racconta le difficoltà dei territori montani abbruzzesi.

Un mondo a parte: una bella commedia sociale di montagna

E’ uscito da pochi giorni nelle sale cinematografiche questo bellissimo film, di Riccardo Milani, che racconta le difficoltà dei territori montani.  Virginia Raffaele, è una vera rivelazione perché è perfetta, genuina, come vicepreside di un borgo del Parco Nazionale d’Abruzzo, accanto al maestro interpretato da Antonio Albanese. Impegno e divertimento.

Torna la coppia, ormai collaudata formata da Antonio Albanese e Riccardo Milani. Ma questa volta accanto a loro non c’è Paola Cortellesi. Al suo posto una strepitosa, perfetta, genuina, misurata Virginia Raffaele.

Torna al cinema la coppia Antonio Albanese- Riccardo Milani

Un mondo a parte è una commedia italiana neo-realista, romantica e sociale che vi consigliamo di non perdere al cinema. Questo film parla di crescita, crisi, attualità. Fa ridere e sorridere, ma anche commuovere, dove, accanto ad un cast doc, spicca Virginia Raffaele.

Un mondo a parte – trama

Il maestro elementare Michele Cortese (Antonio Albanese) viene assegnato all’Istituto Cesidio Gentile detto Jurico (poeta pastore) nel Parco Nazionale d’Abruzzo. Dopo più di 35 anni di insegnamento in una scuola di Roma, è pronto ad affrontare una nuova vita: insegnare ad un’unica pluriclasse di bambini dai 7 ai 10 anni. sarà una bella avventura dove sarà la vicepreside Agnese (Virginia Raffaele) a guidarlo.

E con lei gli stessi giovani alunni e il resto della comunità del piccolo borgo: Rupe, una località fittizia immaginata per far da sfondo alla storia di Michele, ma in realtà si tratta del piccolo centro abitato di Opi, vicino Pescasseroli, dove il film è stato girato. Superata una fase imbarazzante di ambientamento e di inadeguatezza metropolitana, il maestro finisce per “acconciarsi” e diventare uno di loro. Ma quando tutto sembra volgere positivamente, arriva la notizia che la scuola rischia di chiudere per mancanza di iscrizioni. E’ l’inizio di una corsa contro il tempo per salvare la scuola e il paese.

I territori montani sono un mondo a parte

Ricordando per certi aspetti Benvenuti al Sud e Io speriamo che me la cavo, il film di Milani nasce da un grande lavoro, e un altrettanto lunga fase di riflessione. Per la conoscenza dei problemi che vivono quei borghi e quelle popolazioni, per il rispetto, per l’equilibrio con cui riesce a far convivere realtà e parodia, critica sociale e ironia. Con due interpreti così è impossibile, non sorridere anche nei momenti più duri. Quando si affrontano argomenti come spopolamento, decrescita demografica, speculazione e sfruttamento dei drammi altrui. Bella l’idea di puntare sulla solidarietà tra ultimi, vittime delle trame altrui. I territori montani sono veramente “un mondo a parte”.

Un mondo a parte può contare su un cast veramente eccezionale

Un mondo a parte può contare su un cast veramente eccezionale, un cast di imprevedibili comprimari a cui sono dedicati gli imperdibili titoli di coda, tutti personaggi veri con un proprio lavoro, che si sono prestati a fare gli attori per il film: agricoltori, insegnanti, operai, albergatori, commercianti, viaggiatori, mamme di Pescasseroli. Uomini e donne dell’Alto Sangro che hanno accettato di raccontare sé stessi.

Incantevoli i bambini che popolano la classe dove insegna Albanese, tutti non attori, ma perfetti nei tempi e nelle espressioni, nella capacità di dire con la necessaria spontaneità le battute richieste dal copione. E tutti hanno accolto Virginia Raffaele e Antonio Albanese nella loro comunità. Mentre loro, da veri consumati attori professionisti, ne hanno assorbito sentimenti e ironia. Volevano rendere giustizia a chi combatte la rassegnazione che come viene detto nel film “si mangia a morsi con la scamorza” che oppone una forma di resistenza culturale all’indifferenza.

Un film che fa ridere e riflettere e commuovere

Il messaggio di fondo è chiaro, come è nitido il desiderio del regista di concludere la storia, offrendo una prospettiva di speranza, che ancora una volta si concretizza grazie alla forza di volontà, e all’etica civile dei singoli.

Giancarlo Leone

Giancarlo Leone: Giornalista specializzato in teatro