Elena Bonelli interpreta Brecht

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E’ in scena al Teatro Dell’Angelo di Roma, fino al 26 marzo, lo spettacolo di Elena Bonelli, Elena Bonelli interpreta Brecht, attualizzandolo e accostandolo alla cronaca dei nostri giorni. Un Brecht molto legato alla realtà di oggi, perché dopo quasi un secolo di distanza dalla sua nascita, non è cambiato nulla. Il tempo è andato avanti, ma sono rimasti gli stessi contenuti.

E’ in scena al Teatro Dell’Angelo di Roma, fino al 26 marzo, lo spettacolo di Elena Bonelli, Elena Bonelli interpreta Brecht. L’artista, conosciuta al grande pubblico come erede e portavoce della canzone romana nel mondo, porta in scena questo spettacolo su Bertolt Brecht, già applaudito al suo debutto la scorsa estate al Todi Festival, in una chiave di lettura molto originale, regalando nuovi spunti di riflessione e rendendo l’opera del poeta godibile e fruibile anche ad un pubblico per il quale era semisconosciuto.

Molti sono stati gli applausi per la Bonelli che, con una voce inconfondibile, ha recitato e cantato i grandi brani del drammaturgo tedesco, musicati da Kurt Weill.
La dinamica prorompente dello spettacolo sta nella forza interpretativa dell’artista, ora, dopo le performance delle canzoni romane, anche perfetta voce brechtiana, gestita in modo magistrale nei complicati brani di Bertolt Brecht e Kurt Weill e nell’abbinamento di tutte le canzoni a fatti di cronaca dei nostri giorni, letti da recenti giornali quotidiani.

La Bonelli, offre un Brecht passionale, ricco di pathos, rendendo anche le parti più drammatiche, piacevoli, colpendo, però, con il divertimento la platea nel profondo dell’anima.
Elena Bonelli, accompagnata e seguita perfettamente dal Maestro Cinzia Gangarella, ha recitato e cantato, magistralmente, i famosi brani del grande drammaturgo tedesco musicati da Weill, come La ballata della schiavitù sessuale, La ballata della vivificante potenza del denaro, Barbara song, La Filastrocca Popolare, Jacob Apfelbock, Macky Messer, Jenny dei pirati, Marie Sanders, Moon of Alabama, Nana’s Lied, Surabaya Johnny.

 

Tutte le canzoni sono state rapportate a fatti di vita e cronaca attuale, dimostrando la grande modernità del drammaturgo tedesco e i corsi e ricorsi storici. Lo spettacolo si è concluso con un omaggio a Malala, la giovane attivista pakistana vincitrice del Nobel per la Pace.

 

La scenografia molto scarna, con un pianoforte e contornata solo da giornali, fornisce il supporto ideale alla chiave di lettura dell’innovativo e coinvolgente Brecht – Bonelli.
L’ottima regia di Marco Mattolini confeziona una performance davvero insolita e piacevole consigliata a tutti, ma specialmente a chi ama ed ha amato Bertolt Brecht.

Giancarlo Leone

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