Ho amici in paradiso ha il sapore di certi film francesi, come per esempio Quasi amici o La famiglia Belier, dove l’handicap è trattato con mano leggera e senza pietismi. Il nuovo film di Fabrizio Maria Cortese ha qualcosa in più, si avvale infatti dell’idea di far recitare i ruoli dei malati ai veri ospiti del centro Don Guanella, e cioè attori non professionisti che interagiscono però con attori del calibro di Valentina Cervi, Fabrizio Ferracane, Antonio Catania, e Antonio Folletto, che state vedendo in queste settimane su Raiuno ne I bastardi di Pizzofalcone.
Il regista Fabrizio Maria Cortesi ha esordito dicendo che: “in quest’esperienza di due anni, di giochi e d’improvvisazioni, i ricoverati, sono diventati protagonisti. Attori veri che interagiscono e diventano personaggi vincenti. Sono loro stessi, ma interpretano un ruolo. All’inizio non è stato facile, farli stare in silenzio era diventato un problema. Lavorando prima sull’impostazione e poi sul silenzio, hanno capito perfettamente”.
“Stare un mese all’interno del Don Guanella, ha fatto meglio a me che agli altri” ha detto il protagonista Fabrizio Ferracane, mentre una Valentina Cervi commossa fino alle lacrime, ha raccontato il suo personaggio, quello di “una psicologa con un figlio che non capisce il ruolo della sua mamma. Lei è stata lasciata già da tempo dal marito e lavorando all’interno del Don Guanella, ha perso di vista i problemi della persona che le è più vicino, il figlio. E lo svolgimento si dipanerà all’interno della vicenda che è una grande storia d’amore. È stata una grande opportunità trascorrere un mese lì con loro, così liberi da tutte le convenzioni e fisicamente emotivi. Gli operatori del Don Guanella gli dedicano la loro vita, dando tempo, fiducia e spazio a chi vive all’interno. Noi dopo tornavamo a casa ma la vita di questi operatori, è tutta là dentro. Sono vicina a tutti loro e sono stata felice di quest’esperienza vissuta insieme”.
Mariangiola Castrovilli