Al Teatro Argot Studio di Roma, nell’ambito della stagione small, è andato in scena fino al 29 gennaioCerimonia d’addio (Atto unico per famiglia senza padre). Il testo, scritto da Giovanni Bonacci e Matteo Quinzi (che ha curato anche la regia), ha affrontato attraverso un dramma familiare i temi del distacco, della paura che precede i cambiamenti e della confusione necessaria per poter mettere nuovamente ordine. In scena Giovanni Bonacci, Matteo Quinzi, Emanuele Gabrieli e Ambra Quaranta.
Matteo (Matteo Quinzi), Daniele (Emanuele Gabrieli) e Luca (Giovanni Bonacci) sono tre fratelli che hanno appena assistito al funerale del padre. Volendo sfuggire alla caotica cerimonia organizzata in salone per condividere con le persone care il ricordo del defunto, i tre si rifugiano in una camera appartata per ritagliarsi uno spazio dove ognuno possa affrontare il suo dolore come meglio crede: chi sdrammatizzando con una battuta, chi immergendosi nella lettura, chi ricordando vecchi aneddoti dell’infanzia.
Con questa pièce Bonacci e Quinzi hanno voluto parlare di mondi repressi e di quei bisogni profondi che, a lungo tumulati dentro ogni personaggio, affiorano in seguito al distacco genitoriale. Il lutto costringe ad un necessario mutamento interno ed esterno, ma in fondo non è che il primo momento di un processo di rinascita.
Barbara Lo Conte