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    Categories: Spettacolo

Bollicine al teatro Sistina

Bollicine al teatro Sistina. Fino al 21 aprile, il nuovo one man show di Max Giusti, che torna ad indossare l’abito del mattatore in una confessione pubblica a cuore aperto.

Bollicine al teatro Sistina

Bollicine al teatro Sistina. Fino al 21 aprile, c’è il nuovo one man show di Max Giusti, che, dopo il successo nello stesso Teatro de Il Marchese del Grillo, diretto da Massimo Romeo Piparo, smette di indossare i panni del marchese Onofrio e torna ad indossare l’abito del mattatore in una confessione pubblica a cuore aperto.

Max Giusti firma lo spettacolo con Giuliano Rinaldi

Con questo spettacolo, che Max Giusti firma con Giuliano Rinaldi, è come stappare una bottiglia di spumante: una spumeggiante cascata di bollicine che ci inebria con tutta la sua freschezza. E’ un viaggio effervescente nella vita e nella carriera di uno showman, da cui a getto continuo vengono fuori confidenze e confessioni inattese.

Un vero e proprio distillato di comicità rivolto al futuro con nessuna nostalgia per il passato, dove il comico possiede grande padronanza del palcoscenico. Dimostra anche di essere molto coraggioso analizzando e riflettendo su tutto ciò che il nostro Paese o non viene detto o trattato con molta delicatezza. Tutto ciò perché dilaga sempre più politically corred, a cui si ricorre per non offendere nessuno per non risultare impopolari.

Un distillato di comicità con tanti argomenti trattati

Tanti gli argomenti trattati: dal patriarcato al bodyshaming, dall’ormai precario amore svilito all’utilizzo eccessivo dei social, con le loro strane dinamiche, alla moda delle sigarette elettroniche, dalle manie televisive per la cucina e i grandi chef alle odierne difficoltà di essere popolari in televisione quando ormai oggi vanno per la maggiore le serie su Netflix, Amazon, dalla genitorialità superprotettiva all’ostentazione dei testi delle canzoni dei giovani di oggi che invece di cantare sbiascicano le parole, come se fossero stanchi, spompati dalla vita. Oggi non si canta più l’amore come ai vecchi tempi, oggi le canzoni dei giovani, affrontano tutte le problematiche della vita.

A 55 anni Max Giusti mette al bando l’operazione nostalgia, e grazie a ciò riesce a rimanere in equilibrio tra ieri e oggi, analizzando le differenze con arguzia ed ironia, senza tanti rimpianti. Tra i primi NO, come quello di Patrizia, la prima ragazza che si negò al corteggiamento dell’allora adolescente Max, bullizzato perché considerato “ciccione”, i tanti divertenti episodi di normale quotidianità della periferia di Roma Ovest, le riflessioni sulla fama, sui sogni, sull’invidia sociale.

Un’ora e quarantacinque minuti di graffianti risate

Un’ora e quarantacinque minuti di graffianti risate, ma anche di momenti emozionanti per uno show molto divertente ed intelligente, con battute al fulmicotone, dove l’attore romano in ottima forma e con l’allegria che tutti gli riconosciamo, ci ha deliziato senza un momento di stanchezza.

Non sono mancate le sue celebri imitazioni

Ovviamente in questo ricco spettacolo, non sono mancate le imitazioni che hanno fatto la fortuna di Max Giusti: da Carlo Cracco a Claudio Baglioni, da Franco Califano ai vari trapper del momento, ma anche trascinanti momenti canori, interagendo con il pubblico, accompagnati da Fabio Di Cocco alle tastiere, Pino Saffredini alla chitarra, Fabrizio Fasella al basso e Daniele Natrella alla batteria.

Un one man show imperdibile

Il pubblico ha cantato, applaudito, ringraziato Max Giusti sul palcoscenico per una incantevole e divertente serata, di fragorose risate e argute riflessioni. Bollicine sicuramente uno spettacolo imperdibile per vedere un Max Giusti diverso, da come l’abbiamo visto finora in teatro e soprattutto in Tv, dopo il successo di Boss in incognito.

Giancarlo Leone

 

 

Giancarlo Leone: Giornalista specializzato in teatro