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    Categories: Arte

La mostra antologica del Perugino a Perugia

La mostra antologica del Perugino a Perugia. Sino all’11 giugno 2023 la Galleria Nazionale dell’Umbria celebra Pietro Vannucci detto il Perugino nel V centenario della morte, mostrando i suoi maggiori capolavori fino allo Sposalizio della Vergine, quando mori’ all’apice della sua carriera. Curatori dell’esposizione sono Marco Pierini e Veruska Picchiarelli. 

La mostra antologica del Perugino a Perugia

La mostra antologica del Perugino a Perugia. L’esposizione, dal titolo “Il meglio maestro d’Italia”. Perugino nel suo tempo, restituisce a Perugino, assoluto protagonista del Rinascimento, il ruolo di preminenza artistica che il suo pubblico e la sua epoca gli avevano assegnato, attraverso prove capitali della sua produzione.

La mostra, che si svolge a Perugia, coinvolge alcuni tra i più importanti musei nazionali e internazionali, come le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Musée des Beaux-Arts di Caen, la National Gallery di Washington, in una vera e propria partnership scientifica.

Il percorso espositivo espone al pubblico l’intera opera del Maestro umbro

 

 

Il progetto espositivo, composto da quasi settanta opere, ha scelto d’individuare solo dipinti del Vannucci antecedenti al 1504, anno nel quale egli lavorava a due commissioni che segnano il punto più alto della sua carriera: la Lotta fra Amore e Castità già a Mantova, ora al Louvre di Parigi, e soprattutto lo Sposalizio della Vergine per la cappella del Santo Anello del Duomo di Perugia, oggi nel Musée des Beaux-Arts di Caen (Francia).

 

In visione al pubblico oltre sessanta opere

La mostra dà conto, dei passaggi fondamentali del suo percorso artistico: dalle prime collaborazioni nella bottega di Andrea del Verrocchio, alle imprese fiorentine che fecero la sua fortuna (come ad esempio le tre tavole già in San Giusto alle Mura, oggi nelle Gallerie degli Uffizi, o la Pala di San Domenico a Fiesole); dagli straordinari ritratti alle monumentali pale d’altare, quali il Trittico Galitzin, ora alla National Gallery di Washington, e il Polittico della Certosa di Pavia, per gran parte alla National Gallery di Londra ed eccezionalmente ricomposto per l’occasione.

 

 

L’influenza pittorica del Vannucci si estende in tutta l’Italia

 

L’esposizione riflette sul ruolo che il Vannucci ha effettivamente svolto nel panorama artistico contemporaneo, grazie al rapporto che lo ha legato ai protagonisti di quell’epoca, seguendo geograficamente gli spostamenti del pittore o delle sue opere attraverso l’Italia.

Fondamentale a tal proposito, l’impresa decorativa della Cappella Sistina, ad esempio, che è alla base di un filone umbro-laziale del ‘peruginismo’, che trova interpreti sublimi in personaggi quali Antoniazzo Romano, o Antonio da Viterbo detto il Pastura.

 

La mostra ha un catalogo edito da Dario Cimorelli Editore

L’impressione suscitata dagli affreschi con Storie del Cristo e Storie di Mosè, declina la sua influenza in Piemonte con la pittura di Macrino d’Alba.

La presenza di opere del maestro umbro nelle Romagne e in Emilia, da Fano, a Senigallia, a Bologna, è alla base della pittura di Francesco Francia, di Lorenzo Costa e del Rimpatta.

 

 

 

 

La pittura del Perugino, influenzò anche l’arte lombardo veneta, con le opere di Tommaso Aleni e Francesco Verla, legate alla Madonna col Bambino tra i Santi Agostino e Giovanni evangelista nella chiesa di Sant’Agostino a Cremona.

Il suo lessico pittorico si rinviene a Napoli con l’Assunzione del Duomo di San Gennaro, con l’attività di Stefano Sparano o Cristoforo Faffeo.

L’esposizione ha catalogo edito da Dario Cimorelli Editore.

Anna Camia

 

Anna Camia: