“Stremate…. ultimo atto ” al Teatro Golden

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Al Teatro Golden ha da poco debuttato una esilarante commedia dal titolo “Stremate… Ultimo atto?” scritta dalla fervida penna di Giulia Ricciardi. In scena sino al 6 marzo. 

Al Teatro Golden ha da poco debuttato una esilarante commedia dal titolo “Stremate… Ultimo atto?” scritta dalla fervida penna di Giulia Ricciardi. Si tratta della Quinta parte di una specie di saga teatrale, che vede costantemente le quattro protagoniste “stremate” per qualcosa; e il punto interrogativo che chiude il titolo… ci lascia presagire che probabilmente questa piacevole saga… continuerà. E meno male!

“Stremate…. ultimo atto ” al Teatro Golden

 

Senza dubbio si tratta di “un vero e proprio fenomeno di “teatro seriale”, declinato rigorosamente al femminile. E in questo “ultimo atto” (con o senza punto interrogativo….), dopo le “puntate” precedenti (ne ricordiamo i titoli: Parzialmente StremateStremate dalla LunaLe Bisbetiche StremateTre Stremate e un maggiordomo ), l’Autrice immagina sé stessa e le altre coprotagoniste all’età di 80 anni, intorno al 2050, quindi.

L’Autrice immagina sé stessa e le altre coprotagoniste intorno al 2050

Vivono in un mondo supertecnologico dove lo skinphone (un microchip sotto la pelle!!!!!!!) ha sostituito i cellulari, la TV si vede in un visore individuale (anche se i programmi sono sempre noiosi e replicati!!!), si viaggia sui droni, su macchine automatiche e via discorrendo. Purtroppo, il progresso non riesce a risolvere le problematiche umane, che rimangono puntualmente invariate.

 

Non a caso, Marisa, Mirella ed Elvira (Milena Miconi, Giulia Ricciardi, Beatrice Fazi) , rimaste vedove e molto trascurate dei rispettivi figli, hanno ceduto la loro casa a una organizzazione assistenziale, gestita da Frida (Marta Zoffoli), la severa governante, che parla con un forte accento misto di francese e tedesco; ma ogni tanto le scappa fuori un po’ di pugliese!!!!! Un bel mistero!

Insomma, se nei precedenti “capitoli” della saga, si narrano le gesta di tre over quaranta sull’orlo di una crisi di nervi, soprattutto per colpa degli uomini, in questo ultimo atto ci sono delle mature donne, con il volto segnato dalle rughe. E se Frida le tratta come le tratta, ci sarà pure un motivo, o no? Ecco, quindi, delinearsi una specie di giallo, in cui Frida diventa l’artefice…  Oddio, di più non vogliamo dire, circa la storia.

Il cast è composto da Milena Miconi, Giulia Ricciardi, Beatrice Fazi, Marta Zoffoli

Lo spettacolo va visto senza rivelare null’altro! Possiamo solo aggiungere che le tre donne, da sempre amiche per la pelle, ora si ritrovano sole, piene di acciacchi e con frequenti vuoti di memoria.  Come sottolinea il regista Patrizio Cigliano, “il potere del loro sorriso nasconde in realtà una parabola discendente della vita, il bilancio di un’esistenza che volge al termine. Tuttavia, anche in questa modalità “anziana” non hanno perso la loro verve battagliera, grottesca, esilarante.”

Lo spettacolo va senz’altro visto

Anche a causa della trascuratezza dei figli nei loro confronti, che la tre donne cercano in qualche modo di giustificare, mentendo a se stesse! Se il testo scorre veloce, frizzante, piacevole e ricco di battute pungenti e acute, i quattro monologhi che tutte le protagoniste interpretano con grande intensità, rappresentano il momento della rivelazione, della confessione, della riflessione per tutti. La solitudine delle persone anziane è un problema sociale di grande rilevanza, e bene ha fatto l’Autrice ad evidenziarlo.

 

Poi ci sono tante gags, (molto carino il balletto “la notte è piccola per noi…”), effetti scenici, pur nel contesto di una scenografia essenziale ma efficace. Milena Miconi dà vita a una strepitosa Marisa, smemorata, ma ancora con qualche velleità…. Beatrice Fazi interpreta una efficace e colorita Elvira, con un sapore partenopeo che arricchisce l’opera.

Nello spettacolo tante gags e spazio per la riflessione

Giulia Ricciardi è una magnifica Mirella, classica anziana romana, oltre che acuta Autrice della pièce. Marta Zoffoli, infine, è perfetta nel rappresentare la chiave di volta del “giallo”! Anche se la soluzione….

La regia di Patrizio Cigliano è molto fresca, ben ritmata, fantasiosa. Uno spettacolo di ottima qualità, tutto al femminile, che certamente vale la pena andare a vedere! Complimenti a tutti e al Teatro Golden diretto mirabilmente da Andrea Maia.

Salvatore Scirè

 

 

 

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