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    Categories: Spettacolo

Serena Autieri e Michele La Ginestra al Teatro Sistina per i 60 anni di Rugantino

Torna al Teatro Sistina la celeberrima commedia di Garinei e Giovannini, Rugantino, compie sessant’anni ed a celebrarli in palcoscenico ci sono, tra gli altri, Serena Autieri (una rentreè) e Michele La Ginestra, anch’egli alla sua seconda esperienza nei panni del bullo romano sciupa femmine.

Una edizione storica quella in scena al rinnovato Teatro Sistina, che ripete i costumi e le musiche originali di Coltellacci e Trovajoli. ma che Massimo Romeo Piparo, direttore del teatro romano di Via Sistina, ha supervisionato, adeguandone leggermente le cadenze, i ritmi, alcune espressioni care a Pietro Garinei e Sandro Gioavnnini,  padri non soltanto di Rugantino ma, dal 1962, anche fondatori di quel genere di spettacolo, che oggi chiamiamo commedia musicale.

Questa edizione 2022 è accolta dal pubblico con un entusiasmo degno d’altri tempi passati. Oltretutto ha una forza interiore che dona alla rappresentazione la potenza di una vera e propria rinascita, dopo la brutta stagione del covid.

Rugantino Teatro Sistina – Michele La Ginestra

Rugantino, il bullo romano dal carattere amaro e dissacrante, egregiamente oggi interpretato da Michele La Ginestra, è un vero e proprio fenomeno nell’arte di arrangiarsi. Nella Roma papalina del 1848 il ragazzo spaccone, arrogante e avverso a qualsivoglia genere di lavoro, vive di espedienti aiutato dalla fida Eusebia. Egli la spaccia per sua sorella. I due ricavano vitto e alloggio da un raggiro ai danni di un anziano prelato che morendo li lascia in miseria.

All’inizio della rappresentazione, troviamo il protagonista esposto alla berlina per aver compiuto l’ennesima truffa e, mentre sconta la punizione, viene confortato dalla bellissima  Rosetta che – però – è sposata con un uomo gelosissimo, Gnecco. Rugantino scommette con gli amici che lo deridono che riuscirà a conquistare la bellissima donna. Nell’adoperarsi per trovare una sistemazione ad Eusebia (ed a lui stesso) gli capita di affrontare un danaroso oste, Mastro Titta, il boia di Roma, che è anche colui che gestisce la berlina allentandone o stringendone i tiranti.

La sua idea di presentare Rosetta a Mastro Titta è vincente. Mentre continua la sua corte a Rosetta, ed approfittando dell’assenza del marito, riesce a trascorrere una serata con lei in un luogo appartato. I due si innamorano ma Rugantino, che non vuol far capire agli amici il particolare per paura di perdere la scommessa, fa fuggire la donna. E quando gli amici che con lui hanno scommesso vanno a controllare se veramente Rosetta è caduta tra le braccia di Rugantino, non la trovano. Perde così la scommessa ma, da uomo, preferisce nascondere i suoi sentimenti.

E’ la “notte dei lanternoni”, l’ultima sera di carnevale, e Rugantino si imbatte nel cadavere di Gnecco: scopre chi lo ha ucciso e si autoaccusa al fine di mostrare a Rosetta, che sbruffone non è ma che, al contrario, è un vero uomo.

Viene arrestato e condannato alla ghigliottina.

La trama dello spettacolo

La trama coinvolgente dello spettacolo scorre sui binari della simpatia, della avvincente comicità mista ad una sensazione di gaiezza. Uno spettacolo clamorosamente bello e coinvolgente. Particolare attenzione alle musiche (quelle originali di Armando Trovajoli) e per i costumi che furono del grande Giulio Coltellacci. Quest’ultimo autore anche delle originali scenografie tutte basate su un efficiente macchinario il quale, ruotando, le cambia adattandole al momento rappresentato.

Rugantino Teatro Sistina – Serena Autieri

Che dire degli interpreti? Serena Autieri, alquanto emozionata la sera della “prima” sebbene alla sua seconda edizione, è una Rosetta perfetta. Michele La Ginestra, del quale appare evidente la sua origine romana, è un impeccabile Rugantino.

Gli altri personaggi in palcoscenico, quali Mastro Titta (che è uno splendido e simpatico Massimo Wertmuller) ed Eusebia (simpaticamente “burina” la parte sostenuta da Edy Angelillo ), appaiono tutti assolutamente adatti ai ruoli assegnati e non sfigurano di fronte ai mostri sacri delle edizioni precedenti che videro, ad esempio, Enrico Montesano o Nino Manfredi interpretare Rugantino, o Lea Massari e Sabrina Ferilli interpretare la parte di Rosetta.

Giancarlo Leone

Giancarlo Leone: Giornalista specializzato in teatro