Lady D al Teatro Lo Spazio

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Lady D al Teatro Lo Spazio. Da stasera e fino al 27 febbraio al Teatro Lo Spazio di Roma  la storia della celebre Lady D, la principessa più amata del mondo, con lo spettacolo Lady D, scritto da Clelia Ciammarelli e diretto da Pino Ammendola con Annalisa Favetti

Lady D al Teatro Lo Spazio. Da stasera e fino al 27 febbraio in questo teatro di Roma la storia della celebre Lady D, la principessa più amata del mondo, con lo spettacolo Lady D, scritto da Clelia Ciammarelli e diretto da Pino Ammendola. Ad interpretare la triste Lady Spencer, l’attrice Annalisa Favetti che, con un appassionato monologo, restituisce attraverso il racconto la dolcezza e il tormento di Lady D, una giovane donna che soffre, sbaglia, ma trova sempre la forza di ricominciare.

Lady D al Teatro Lo Spazio

Lady Spencer è una donna che ha vissuto la sua vita come una candela al vento: così Elton John salutava Diana Spencer nella chiesa dove si svolsero i funerali, cantando Candle in The Wind. Subito dopo l’incidente sotto il tunnel del Pont de L’Alma, a Parigi, la voce di Lady D si leva dai rottami fumanti dell’auto in una sorta di delirio per portarci nel suo mondo più intimo e segreto.

 

A parlare dello spettacolo è il regista Pino Ammendola: “E’ un monologo recitato da Annalisa Favetti. Diana è nei rottami dell’auto e non si rende conto di ciò che è successo. Da quel momento comincia – spiega Pino Ammendola – a ricordare una serie di eventi, le vicende della sua vita, fra cui l’incontro con Carlo e con Madre Teresa di Calcutta e poi i suoi svariati amori. Emerge la sua rabbia contro il sistema di Buckingham Palace dove si è sentita prigioniera”.

 

Lady D è interpretata da Annalisa Favetti

 

“Si rimane basiti, quando durante il monologo si evidenzia un passaggio dove addirittura la servitù, non la rispettasse perché lei non era capace di comandare, come facevano gli altri. Era troppo vicina ai sottoposti e ciò le causava invece che compiacenza solo disprezzo. Racconta – sottolinea il regista – anche il suo sogno di diventare regina, pur essendo consapevole che si sarebbe trattato solo di un’aspirazione mai realizzata”.

 

La regia della pièce è di Pino Ammendola

“Bello anche l’effetto, che fra il pubblico c’è un coro di donne che nei momenti bui, tra una scena e l’altra, cantano a cappella alcune canzoni. Si viene a conoscenza anche della solitudine di questa fragile donna – aggiunge Ammendola – che cerca a tutti i costi, di trasformare nella solidarietà sociale, la sua grande, disperata voglia d’amore”.

“Per questo spettacolo molto particolare, conclude – ho pensato di metterlo in scena in una dimensione visionaria. Diana si muove su un sedile d’auto a molle, che le permette di ondeggiare per far capire che, nonostante sia stata amata dal pubblico mondiale, forse non ha mai trovato una forma di stabilità”.

Giancarlo Leone

 

 

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