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    Categories: Spettacolo

Un concerto unico per riaccendere la luce sulla musica live

Mancano pochi giorni al 27 febbraio data fatidica in cui un anno fa causa Covid-19 si chiudevano i teatri e si interrompevano tutte le attività in presenza: concerti, recite, happening. Quest’anno con un con un concerto unico si vuole sensibilizzare sul tema della musica dal vivo l’attenzione dei media e delle autorità.

Il 27 febbraio 2021 è un giorno significativo: dodici mesi fa si procedeva alle prime chiusure dovute alla situazione di emergenza sanitaria. A distanza di un anno, i palchi che hanno fatto la storia della musica dal vivo in Italia tornano a illuminarsi contemporaneamente nella stessa serata.

 

Gli eventi proposti saranno trasmessi in streaming gratuito, alle ore 21, sul sito www.ultimoconcerto.it e vedranno la partecipazione di band e artisti del panorama musicale italiano. Dai 99 Posse dal Duel club di Pozzuoli (NA) a Colapesce & Dimartino dai Magazzini Generali di Milano, da Manuel Agnelli & Rodrigo D’Erasmo dal Bloom di Mezzago (MB a Roy Paci dal Candelai di Palermo per citarne alcuni.

Promossa da KeepOn Live, Arci e Assomusica, con la collaborazione di Live DMA, vede insieme, per la prima volta, oltre centotrenta live club e circoli sparsi sull’intero territorio italiano. Una campagna partita il 28 gennaio, giorno in cui tutti i locali coinvolti hanno pubblicato le immagini delle proprie facciate, sovrastate da un punto interrogativo.

L’obiettivo primario è quello di porre l’attenzione sull’assoluta incertezza e instabilità in cui versano attualmente queste realtà.

Secondo i dati dell’osservatorio annuale SIAE 2019, nell’ambito delle attività di spettacolo, i concerti e le manifestazioni musicali dal vivo rappresentano: – il primo settore in assoluto come volume d’affari (pari quasi a 1 miliardo) – il secondo settore (dopo il cinema) per numero di spettacoli (385.000) e numero di ingressi e presenze (53 milioni) fra spettacoli di musica leggera, i cosiddetti ‘concertini’ e gli spettacoli all’aperto.

 

Eppure, fino a oggi – sottolineano – non è mai stato riconosciuto il valore e il ruolo di questi spazi, al pari di quello che avviene, invece, per i cinema e i teatri e come accade all’estero.

Redazione

 

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