Arte in galleria dal 7/09/2020 al 13/09/2020

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Selezione accurata delle esposizioni nelle pinacoteche, nei musei, nelle gallerie d’Arte di Roma a cura di Cristiano Felice dal 7/09/2020 al 13/09/2020.

ACCADEMIA DI FRANCIA – VILLA MEDICI – Arti Visive Viale della Trinità dei Monti 1, Roma.

MAD’O VERSO UN MUSEO DI FATTO DELL’ATTO DI OSPITALITA’  SPIN TIME. In mostra opere di: PEROU, Spin Wide Shots, NoWorking Media Lab, Scomodo, Stalker. Fino al 13 Settembre 2020.

 

AMERICAN ACADEMY IN ROME – Arti Visive Via Angelo Masina 5, Roma.

ENCOUNTERS II: THE ACTIVIST GESTURE. Personali di Julie Mehretu e di J. Meejin Yoon. Fino al 20 Settembre 2020.

 

CASA DI GOETHE – Arti Visive Via del Corso 18, Roma.

FONTI D’ISPIRAZIONE. Biblioteche degli artisti tedeschi a Roma 1795 – 1915. Fino al 20 Settembre 2020.

 

CASINA DELLE CIVETTE – Arti Visive Via Nomentana 70, Roma.

ALCHIMIE DI TERRA E DI LUCE. I MILLE VOLTI DELLA CERAMICA DI GUERRINO TRAMONTI (FAENZA 1915 – 1992). Roma rende omaggio al maestro della ceramica Guerrino Tramonti (Faenza 1915 1992), con un’importante mostra. Fino al 27 Settembre 2020.

 

COMPLESSO MONUMENTALE DI SAN SALVATORE IN LAURO – Grande Evento Piazza di San Salvatore in Lauro 15, Roma.

RINASCIMENTO MARCHIGIANO. OPERE D’ARTE RESTAURATE DAI LUOGHI DEL SISMA. In mostra 36 opere d’arte tra quelle restaurate a seguito del sisma del 2016. Una mostra itinerante in tre tappe che ha preso il via proprio nella zona del cratere, ad Ascoli Piceno presso il Forte Malatesta, ora continua a Roma presso la sede del Pio Sodalizio dei Piceni e si concluderà a Senigallia, sulla riviera adriatica. Grazie alla presenza di queste opere nella capitale, sarà possibile ammirare una parte del prezioso patrimonio disseminato nel territorio marchigiano che è stato danneggiato dal terremoto, recuperato, portato a nuova vita e con questa mostra reso di nuovo fruibile. Le opere “vanno dal ‘400 al ‘700. Tra queste crocifissi lignei e vesperbild di ambito tedesco, che ancora oggi si trovavano all’interno delle chiese come oggetti di culto da parte dei fedeli. Non mancano però nomi importanti come Jacobello del Fiore con la serie delle Scene della vita di Santa Lucia provenienti dal Palazzo dei Priori di Fermo, Vittore Crivelli con la Madonna orante, il Bambino e angeli musicanti di Sarnano, Cola dell’Amatrice di cui spicca la Natività con i santi Gerolamo, Francesco, Antonio da Padova e Giacomo della Marca dalla sacrestia della Chiesa di San Francesco ad Ascoli Piceno. E ancora da Roma Giovanni Baglione e Giovanni Serodine che dalla Svizzera seguì nella capitale l’esempio di Caravaggio. Tutti autori di indubbia fama che nelle Marche sono nati o che vi hanno soggiornato e che hanno contribuito a modificare la geografia della Storia dell’Arte. Gli interventi di restauro, non soltanto hanno consentito di porre rimedio ai danni subiti dalle opere, ma hanno permesso di effettuare nuove attribuzioni e di acquisire nuove conoscenze relative alla tecnica pittorica ed ai materiali usati dai pittori, accrescendo le conoscenze che si avevano su questo patrimonio e aprendo la strada a molti studi scientifici. Per dare conto di queste nuove acquisizioni, il catalogo è stato realizzato affiancando alla scheda storico artistica dell’opera la relazione dell’intervento di restauro ed i risultati delle indagini diagnostiche che lo hanno preceduto. Fino al 27 Settembre 2020.

 

DOMUS AUREA – Grande Evento Viale Serapide, Parco del Colle Oppio, Roma.

RAFFAELLO E LA DOMUS AUREA. L’INVENZIONE DELLE GROTTESCHE. In occasione della celebrazione dei 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio, dal 24 marzo 2020 è in programma questa grande esposizione negli spazi della Domus Aurea: un evento espositivo dedicato al tema delle grottesche, con straordinari apparati interattivi e multimediali. Il progetto ha l’ambizione di raccontare la storia e l’arte di uno dei complessi architettonici antichi più famosi al mondo che ha segnato e influenzato, con la sua scoperta, l’iconografia dal Rinascimento sino a i grandi maestri del Novecento, come Calder, Dalì e Mirό. Fino al 10 Gennaio 2021.

 

DOROTHY CIRCUS GALLERY – Arti Visive Via dei Pettinari 76, Roma.

THE HOUSE OF RISING LIGHTS. Collettiva con opere di: Moe Nakamura, Afarin Sajedi, Atsuko Got, Tokuhiro Kawai, Jeffrey Chong Wang, Emi Katsuta, Andrew Hem, Ai Haibara, Aya Kakeda, Cheng Cheng Yi. Fino al 15 Settembre 2020.

 

FONDAZIONE GIULIANI PER L’ARTE CONTEMPORANEA – Arti Visive Via Gustavo Bianchi 1, Roma.

PERMANENTE. Personale di Caroline Achaintre. Fino al 10 Ottobre 2020.

 

GAGGENAU DESIGNELEMENT – Arti Visive Lungotevere de’ Cenci 4, Roma.

I LOVE MULTIPLE. Personale di Franco Mazzucchelli. Fino al 23 Dicembre 2020.

 

GALLERIA MARIO IANNELLI – Arti Visive Via Flaminia 380, Roma.

GATHERING THE UNPREDICTABLE. La mostra contempla idealmente il lavoro di tutti gli artisti che hanno partecipato e cooperato in maniera determinante allo sviluppo di un discorso comune fondato su alcuni elementi centrali nell’opera d’arte che questa occasione dà luogo e rilievo. Fra quest’ultimi, l’imprevedibilità che si riferisce al processo del pensiero impresso dal loro creatore unita alla modalità di utilizzo dei materiali. Le opere non sono mai state esposte presso la galleria mentre altre sono state già presentate ma hanno mutato nel tempo la loro forma, come quelle di Felix Kiessling e di Schirin Kretschmann in cui l’azione della grafite e del grasso continua sin dal tempo della loro realizzazione. “Clock-drawing” di Felix Kiessling, un pezzo di grafite legato alla lancetta di un meccanismo di orologio viene trascinato su un cartoncino lasciando le tracce del suo perpetuo movimento producendo un disegno realizzato dal tempo; attualmente per quattro anni. “Labor (II)” di Schirin Kretschmann è un lavoro in situ in cui del grasso applicato sul muro penetra in esso dando forma a colature e aloni che mutano lo stato dell’opera che nello stesso tempo interroga lo spazio con la sua presenza; è esposto infatti per la terza volta in mostre consecutive. “It’s been so long” di Paula Doepfner introduce un altro elemento temporale nell’opera, oltre che nel titolo, per la caducità degli elementi di cui è composto, pigmenti, piante e fori essiccati integrati ad un vetro blindato scheggiato.  La cera è il materiale utilizzato da Antoine Renard per la creazione di sculture che sono in realtà degli studi e delle architetture mentali che l’artista ha realizzato durante la sua recente residenza a Roma presso Villa Medici e che appartengono alla sua ricerca sulle essenze e sulle piante. “Alfonso” di Simon Mullan, realizzata con mattonelle di tipo universale, paga tributo all’intervento collaborativo di un assistente nella realizzazione dell’opera incorporando con questo il senso del collettivo nel suo interesse a produrre un lavoro che si basi sui materiali poveri del mondo industriale. “A puzzle” di David Prytz consiste in insieme di undici opere su carta incorniciate di diverse dimensioni che invita alla sua percezione come un unicum da assemblare. Il segno lascia le tracce del letterale processo del disegno geometrico assimilabile ad un movimento cinetico. Tutti i lavori manifestano sensibilmente un rapporto con la natura e con la vita quotidiana che si rispecchia nella scelta dei materiali. L’imprevedibilità è più nella mutevolezza che nella imponderabilità, o nel processo che non ha fissi paradigmi da cui partire o arrivare, ma che di volta in volta viene prodotto secondo le circostanze da integrare, dando luogo ad un’opera dagli esiti non programmabili e simile ad una forma vivente. Ogni cosa è parte del tutto: l’influenza di molteplici fattori esterni sull’azione della grafite e sulla forma (Kiessling), il grasso che agisce nel muro od il muro che reagisce al grasso (Kretschmann), la composizione di accidenti quali un vetro scheggiato, il pigmento che liberamente cola su di esso e l’aspetto cangiante della materia naturale (Doepfner), la cera che sciogliendosi e rompendosi sprigiona l’essenza interna (Renard), l’intima composizione che appare come ordine (Mullan) e il caos che è la vita stessa (Prytz). Lo stesso che è nelle corde degli artisti non presenti in questa mostra ma la cui ricerca aderisce pienamente allo stesso concetto. Nei quadri di Daniel Lergon che sono un sistema di segni irripetibili e gesti non totalmente riconoscibili o nella “blind painting” di Yorgos Stamkopoulos in cui il procedimento viene alla fine svelato in un complesso di elementi frammentati, nella compresenza di organicità ed intensità d’espressione nelle opere e degli ambienti di Claus Philip Lehmann, nell’ironica spregiudicatezza della comunicazione delle immagini di Tom Esam, nell’immaginario tecnologico nelle opere di Philip Topolovac e nel funzionamento del dispositivo esplorato nelle fotografie di Joe Clark, nelle tracce trovate e riassemblate nelle narrative di Cyrill Lachauer, nelle materie liquide nel lavoro di Sarah Ancelle Schoenfeld e nella pittura di Tyra Tingleff pari ad un esperienza libera da pregiudizi.  Questo insieme di collegamenti si estende anche alle ricerche di tutti gli artisti che hanno esposto il loro lavoro nella galleria, anche se per una sola volta in collettivo: Jan Bünnig, Julian Charrière, Dario D’Aronco, Stanislao Di Giugno, Alvaro Urbano, Anna Virnich e Julius Von Bismarck. Fino al 18 Settembre 2020.

GALLERIA NAZIONALE – Informativa Viale delle Belle Arti 131, Roma.

A DISTANZA RAVVICINATA. La nuova mostra del Salone Centrale A distanza ravvicinata è emblematica delle infinite possibilità di racconto e di dialogo delle opere di una collezione sorprendente e di eccezionale qualità che costruisce nuovi mondi e nuove combinazioni, rintracciando ogni volta connessioni e rimandi, derive e approdi che sempre sfuggono alla catalogazione e tassonomia che si avvale di un unico sguardo lineare. Sono presenti opere di: Afro, Robert Adams, Franco Angeli, Stefano Arienti, Luciano Bartolini, Alberto Burri, Enrico Castellani, Giuseppe Capogrossi, Eduardo Chillida, Toti Scialoja, Ettore Colla, Pietro Consagra, Corrado Sassi, Daniela De Lorenzo, Achille Perilli, Pino Pascali, Giacomo Ginotti, Luisa Lambri, Alberto Magnelli, Gastone Novelli, Fausto Melotti, Paolo Meoni. Fino al 16 Ottobre 2020.

 

GALLERIA NAZIONALE DI ARTE ANTICA – Grande Evento Via delle Quattro Fontane 13, Roma.

ORAZIO BORGIANNI. UN GENIO INQUIETO NELLA ROMA DEL CARAVAGGIO. Si tratta della prima mostra monografica dedicata a Orazio Borgianni (Roma, 1574 – 1616) con 18 opere autografe fra cui due capolavori dell’artista conservati al museo, l’Autoritratto e la Sacra Famiglia con san Giovannino, sant’Elisabetta e un angelo, tre prestiti internazionali da Edinburgo, Amsterdam e Dresda, a cui sono affiancate 17 opere di altri artisti tra cui Antiveduto Gramatica, Giovanni Lanfranco, Carlo Saraceni, Giovanni Serodine. Fino al 1 Novembre 2020.

 

THE GALLERY APART – Arti Visive Via Francesco Negri 43, Roma.

MY LIFE AS YOURS. Personale di Federica Di Pietrantonio. Fino al 18 Settembre 2020.

 

ISTITUTO CERVANTES A ROMA – Arti Visive Piazza Navona 91, Roma.

L’UNIVERSO DI IGNACIO GOITIA. Questa mostra ripercorre le diverse fasi della produzione pittorica dell’artista Ignacio Goitia (Bilbao 1968). L’aspetto scenografico dell’allestimento, curato dall’artista stesso, aiuterà a comprendere meglio il suo universo al di là dei quadri. La divisione dello spazio in sale separate da fogli dipinti a mo’ di “boiserie” porterà lo spettatore in un mondo in cui realtà e fantasia convivono naturalmente. Fino al 31 Ottobre 2020.

 

KOU GALLERY – Arti Visive Via della Barchetta 13, Roma.

RELAZIONI NOMADI DELL’ARTE. Collettiva con opere di Hannu Palosuo, Alex Caminiti, Flaminia Mantegazza, Francesca Tulli, Francesco Impellizzeri, Jairo Valdati, Jorge Romeo, Piero Mottola, Silvana Chiozza, Tuomo Rosenlund, Pekko Orava. Fino al 30 Settembre 2020.

 

MACRO – Arti Visive Via Nizza 138, Roma.

EDITORIALE. Con un editoriale si introducono i contenuti di una rivista o di una collana, si lancia un nuovo progetto, si raccontano intenzioni, si anticipano provocazioni e si cerca di coinvolgere chi vorrà poi sfogliare quelle pagine, o farne parte. Allo stesso modo, le cinquantacinque opere che compongono la mostra suggeriscono direzioni, posizioni e linguaggi del programma triennale di Museo per l’Immaginazione Preventiva. Sono i contenuti non ancora impaginati di una futura rivista vivente. La mostra coinvolgerà l’intera architettura del MACRO che riapre dopo una serie di lavori di ripristino i cui tempi si sono necessariamente prolungati a causa della quarantena. Fino al 27 Settembre 2020.

 

MATERIA GALLERY – Arti Visive Via Tiburtina, Roma.

COMBINAZIONI PROVVISORIE. Personale di Mario Cresci. Fino al 31 Ottobre 2020.

 

MATTATOIO – Arti Visive Piazza Orazio Giustiniani 4, Roma.

LA SOTTIGLIEZZA DELLE COSE ELEVATE. Personale  di Andrea Galvani. Fino al 25 Ottobre 2020.

 

MAXXI – Arti Visive Via Guido Reni 4a, Roma.

PREMIO ITALIANO DI ARCHITETTURA 2020. TAP ROME AT MAXXI. Verranno presentate l’installazione Home Sweet Home di Lucy Styles e l’installazione After Love di Vedovamazzei, il duo composto da Simeone Crispino e Stella Scala. Fino al 25 Ottobre 2020.

 

MAXXI – Arti Visive Via Guido Reni 4a, Roma.

GIO PONTI: AMARE L’ARCHITETTURA. Architetto, designer, art director, scrittore, poeta, critico: Gio Ponti è stato un artista a 360 gradi che ha attraversato quasi integralmente il XX secolo, segnandone profondamente il gusto e anticipando molti temi dell’architettura contemporanea. A quarant’anni dalla scomparsa, il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo dedica a questa figura d’eccezione una grande retrospettiva che ne studia e ne comunica, a partire dal racconto della sua architettura, la poliedrica attività. Fino al 15 Settembre 2020.

MILLEPIANI – Arti Visive Via Nicolò Odero 13, Roma.

HOME. In mostra opere di: Adam Leitzel, Alexander Tatarenko, Anastasiya Novikova, Anthony Licata, Ekaterine Kolesnikova, Emiliano Esposito, Francis Malapris, Geral Hewko, Iva Džaja, Jamie Hoy, John Paul Evans, Lara Wilde, Laura Migliorino, Maria Baiba, Maria Baiba, Marisa Bernardes, Michael Knapstein, Nastya Yakovleva, Taylor Imel, Weronika Teresa Klisiewicz 28 Agosto – 7 Settembre Anton Lefabi, Birgit Lu Mazen, Claudia Bigongiari, Frank Mullaney, Johnny Sutton, Katia Belmadani, Kip Harris, Kristóf Szabó, Ksenia Ryabova, Lisa Toboz, Luca Bortolato, Manuel Mariño, Margaret Iris, Marina Serebryakova, Michele Guarino, Natalie Gillies, Simen Lambrecht, Stanislav Napalkin, Thea Einarsson, Victoria Zakharova, Weyni Kahsay 8 – 16 Settembre Adil Akhtar, Alexey Beloborodov, Antonino M. Clemenza, Cecilia Borgenstam, Claudia Roselli, Elif Sanem Karakoc, Elijah Howe, Jonathan Moore, Kavi Subramanyan, Kelly McGovern, Kenechi Unachukwu, Kicca Tommasi, Maja Pozar, Marcus Peel, Nathan Gentry, Olga Rikli, Olga Serebryannaya, Pauline Pimolle, Sandra Ramos Casasampera, Tatjana Panek, Tilyen Mucik, Vadims Pjatrikovs. Fino al 16 Settembre 2020.

 

MUCCIACCIA CONTEMPORARY – Arti Visive Piazza Borghese 1A, Roma.

SUM ART. Collettiva con opere di: James Busby, Daniel Jouseff, Justin Samson, Shen Shaomin, Nicole Voltan, Roberto Alfano, Charlie Davoli, Laurina Paperina, Dario Picariello, Crimasso, Marco Eusepi, Roberto Taddei. Fino al 30 Settembre 2020.

 

MUSEO DEL PARCO DI TOR FISCALE – Architettura Via dell’Acquedotto Felice 120, Roma.

VIA LATINA, DEMETRIADE, CAMPO BARBARICO: DEGRADO O AREA ARCHEOLOGICA? Sono esposti documenti fotografici, animazioni di approfondimento su ciascun luogo evidenziato in mappa, elaborati planimetrici e testi, basati su un approccio urbanistico e di lettura della consistenza fisica della città. I materiali esposti sono un contributo alla conoscenza dello stato di fatto di una area del Suburbio romano che si estende da Porta Furba a Via dell’Almone, per tre quarti nel Municipio VII e un quarto nel Municipio VIII di Roma Capitale. Le riprese fotografiche, ove non diversamente indicato, sono di Giorgio Stockel. La mostra viene ospitata in un contesto che testimonia un progetto ben riuscito e sinergico tra gli abitanti del luogo e la Pubblica Amministrazione: il Parco di Torre del Fiscale. Recuperato dal degrado e dall’abusivismo, oggi offre 10 ettari di verde ben curato e due casali restaurati adibiti a servizi per i fruitori. Marcato dalla duplice linea di acquedotti antichi che in questo tratto corrono paralleli, incrociandosi e creando una suggestiva visione, offre per di più al visitatore una maggiore “presenza storica”: la torre medievale alta 30 metri, mirabilmente integra, sulla quale il Mibac ha investito oltre un milione di euro per il restauro e per l’illuminazione notturna. I limiti del Parco, strenuamente difesi da una cittadinanza attiva che si identifica nell’attuale Associazione Concessionaria La Torre del Fiscale O.d.V. Onlus, segnano il confine con le evidenti trasformazioni urbanistiche disordinate e degradanti che hanno interrotto nel tempo la visione di un paesaggio prezioso da salvaguardare: l’Agro Romano con i suoi grandi markers del passato. Questa mostra propone ed evidenzia la possibilità di promuovere, con uno sguardo largo e attento, il recupero di quel Bene Comune che solo attraverso scelte e azioni coraggiose sarà possibile restituire alla Comunità. Si tratta di un’area altamente strategica (perché parte di un ideale ampio arco non edificato, verde e monumentale, a sud-est delle Mura Aureliane, che si estende potenzialmente dalla via Prenestina all’Ostiense) con frammenti di un tessuto urbano discontinuo e in gran parte degradato. La Mostra documenta tuttavia l’esistenza di aree di terreno non edificato, in parte di proprietà pubblica, dalla via Appia Nuova all’Acquedotto Felice, verde e senza utilizzo, che costituiscono quasi il 50% dell’intera area. La loro salvaguardia, collegata a un controllo della legittimità urbanistica dell’edificato, consentirebbe di collegare in senso visivo e funzionale tutte e quattro le grandi aree archeologiche (Parco dell’Appia Antica, Parco delle Tombe della Via Latina, Parco di Tor Fiscale, Parco degli Acquedotti) in un unicum che comprende il Parco Regionale dell’Appia Antica, i cui confini coincidono con il neocostituito Ente del Mibac: Parco Archeologico dell’Appia Antica. Fino al 27 Settembre 2020.

 

MUSEI CAPITOLINI – Arti Visive Piazza del Campidoglio 1, Roma.

IL TEMPO DI CARAVAGGIO. CAPOLAVORI DELLA COLLEZIONE DI ROBERTO LONGHI. La mostra è dedicata alla raccolta dei dipinti caravaggeschi del grande storico dell’arte e collezionista Roberto Longhi (Alba 1890 – Firenze 1970), di cui ricorre nel 2020 il cinquantenario della scomparsa. Nella sua dimora fiorentina, villa Il Tasso, oggi sede della Fondazione che gli è intitolata, raccolse un numero notevole di opere dei maestri di tutte le epoche che furono per lui occasione di ricerca. Tra queste, il nucleo più rilevante e significativo è senza dubbio quello che comprende le opere del Caravaggio e dei suoi seguaci. In mostra il famoso Ragazzo morso da un ramarro del Caravaggio, acquistato da Roberto Longhi alla fine degli anni Venti, e oltre quaranta opere che mostrano l’importanza dell’eredità di Caravaggio e della sua poesia: dalla Negazione di Pietro, grande capolavoro di Valentin de Boulogne, recentemente esposto al Metropolitan Museum of Art di New York e al Museo del Louvre di Parigi, all’Allegoria della Vanità, una delle opere più significative di Angelo Caroselli, ad opere di grande rilievo di artisti che hanno assimilato la lezione del Caravaggio, come – solo per citarne alcuni – Jusepe de Ribera, Battistello Caracciolo, Matthias Stomer, Giovanni Lanfranco. Fino al 13 Settembre 2020.

 

MUSEO CARLO BILOTTI – ARANCIERA DI VILLA BORGHESE – Arti Visive Viale Fiorello La guardia 4, Roma.

LE ALTRE OPERE: ARTISTI CHE COLLEZIONANO ARTISTI #1. Un progetto espositivo pilota al quale hanno aderito 86 artisti che si alterneranno in cinque Musei civici, secondo una rigorosa divisione per ordine alfabetico e con la prospettiva di realizzare una prima rassegna dedicata all’arte presente oggi nella capitale. Un dialogo innovativo che consentirà di apprezzare le scelte artistiche degli autori che hanno la possibilità di interagire con le opere da loro amate e collezionate nelle prestigiose realtà museali capitoline. Ma sarà anche un modo per conoscere e capire i “gusti” e i “piaceri dell’arte” dei singoli artisti attraverso le loro scelte collezionistiche. Collezionare arte del resto è sempre un piacere, il piacere appunto di possedere un’opera per poterla ancor più apprezzare nel tempo, soprattutto se il collezionista è a sua volta un artista “possessore” di opere di altri artisti che in qualche modo hanno influito sul proprio percorso stilistico e di vita. Si tratta di un confronto diretto fra artisti, stili, linguaggi del XX e XXI secolo, iniziato nel 2018 grazie a un notevole impegno organizzativo e portato a termine nel 2020. 550 opere esposte in 5 musei del sistema Musei Civici: Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese, Museo Pietro Canonica a Villa Borghese, Museo di Roma in Trastevere, Galleria d’Arte Moderna e Museo Napoleonico. La prima tappa ospiterà: Ak2deru, Giovanni Albanese, Alessio Ancillai, Sonia Andresano, Paolo Angelosanto, Andrea Aquilanti, Gianni Asdrubali, Ali Assaf, Paolo Assenza, Laura Barbarini, Sara Basta, Angelo Bellobono, Jacopo Benci, Simone Bertugno, Arianna Bonamore, Pino Boresta, Martha Boyden e Aurelio Bulzatti. Fino al 13 Settembre 2020.

MUSEO NAPOLEONICO – Arti Visive Piazza di Ponte Umberto I, Roma.

ASPETTANDO L’IMPERATORE. MONUMENTI, ARCHEOLOGIA E URBANISTICA NELLA ROMA DI NAPOLEONE 1809 – 1814. La mostra ricostruisce il volto della Roma napoleonica, tra realizzazioni e  progetti,  attraverso 50 opere – alcune del tutto inedite, con significativi recuperi – provenienti dalle collezioni del Museo Napoleonico e del Museo di Roma a Palazzo Braschi. Fino al 25 Ottobre 2020.

 

MUSEO NAZIONALE ROMANO – PALAZZO ALTEMPS – Arti Visive Piazza di Sant’Apollinare 8, Roma.

Personale di Filippo De Pisis. Fino al 20 Settembre 2020.

 

PALAZZO DELLA CANCELLERIA – Arti Visive Piazza della Cancelleria 68, Roma.

LEONARDO DA VINGI. IL GENIO E LE INVENZIONI – LE GRANDI MACCHINE INTERATTIVE. Il Museo di Leonardo da Vinci offre a ciascun visitatore un’esperienza unica dove la percezione sensoriale e la conoscenza in materia di “Leonardo” si sposano dando al visitatore la sensazione di immergersi in un passato di straordinaria attualità. Un punto di riferimento sia per visitatori che come materia didattica, uno strumento cognitivo completo, il museo Leonardo da Vinci di Roma contiene le vere macchine tratte dai codici vinciani. Un imponente e singolare lavoro, eseguito con minuzia al fine di realizzare vere e proprie macchine, tutte funzionanti, di grandi dimensioni, e costruite con procedimenti speciali: le macchine, che non potranno mai essere definite solamente “modelli”, sono realizzate interamente in legno e questo ha richiesto l’impegno sia di sofisticate tecnologie sia di particolari abilità umane. Il Museo è quindi una mostra ben studiata e curata nei minimi particolari dove l’interattività delle macchine gioca il ruolo fondamentale. Fino al 16 Giugno 2021.

PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI – Arti Visive Via Nazionale 194, Roma.

TRA MUNARI E RODARI. Iniziativa proposta per le celebrazioni dell’Anno Rodariano. Il progetto vuole essere un omaggio ai due artisti e celebrare il loro incontro, umano e intellettuale. Dieci pannelli che restituiscono, in un continuo gioco di rimandi tra immagini e parole, i nodi in comune tra due protagonisti unici del panorama artistico del ‘900 italiano: la creatività come pensiero divergente, la serietà del gioco, il potere dello straniamento. La mostra proseguirà fino a ottobre per chiudersi con il doppio festeggiamento del compleanno dei due protagonisti, vicini anche nel giorno della nascita: Gianni Rodari avrebbe compiuto 100 anni il 23 ottobre, Bruno Munari 113 il 24. Fino al 24 Ottobre 2020.

 

SIMONE ALEANDRI ARTE MODERNA – Arti Visive Piazza Costaguti 12, Roma.

NATURE FOSSILI. Personale di Franco Fanelli. Fino al 3 Ottobre 2020.

Cristiano Felice

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