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    Categories: Cinema

La mia banda suona il Pop

Scomparsi da qualunque radar da più di 30 anni i Popcorn gruppo musicale che negli anni 80 aveva scalato tutte le classifiche italiane di dischi sono ancora la band preferita di Ivanov.

Il  magnate russo è disposto a mettere in campo tutto il suo potere e molto denaro per averli a San Pietroburgo in occasione del suo compleanno, per un concerto evento che segnerebbe la réunion del gruppo. Potere e denaro non ammettono repliche così dopo i primi dubbi Franco (Diego Abatantuono), ex manager dei Popcorn si mette alla ricerca dei 4 componenti del gruppo. Tony  (Christian De Sica) ex frontman della band ora si esibisce alle feste di matrimonio in cambio di pochi euro o di una doggy bag con la quale risolve il pranzo e la cena. Aspetta l’opportunità per tornare in auge dal programma tv ‘L’Isola delle Meteore’ al quale è stato chiamato a partecipare.

Micky (Angela Finocchiaro) troppa confidenza con la bottiglia, conduce, tra i fumi dell’alcol e dei fornelli, un programma di cucina. Jerry (Paolo Rossi) non ha abbandonato la musica. Purtroppo la Musica ha abbandonato lui, ridotto com’è a suonare per strada tra l’indifferenza della gente. Lucky (Massimo Ghini) lavora in un ferramenta. La promessa di un facile e cospicuo guadagno convince i 4, che non si parlano da anni, ad accettare la trasferta russa.

La mia banda suona il pop è il nuovo film di Fausto Brizzi commedia pura tra divertimento e un po’ di action tanto cara al regista “per le sequenze d’ azione ho chiamato Valerio Esposito un ‘cervello in fuga’ che lavora in America. Volevo qualcosa alla James Bond, inseguimenti con moto d’acqua luminose nella notte di San Pietroburgo e tante controfigure per le scene più rischiose”.

Come è nata l’idea del film?

“Il film nasce quando ho visto iniziare l’onda lunga delle réunion, quando i Pooh si riunivano e scioglievano. E ho pensato proprio ai Ricchi e Poveri con Massimo Ghini che con i suoi lunghi capelli biondi è proprio l’Angelo Sotgiu del celebre quartetto. Certo non potevo prevedere che proprio quest’anno in occasione dell’ultimo Festival di Sanremo i Ricchi e Poveri dopo tanti anni sarebbero tornati insieme sul palco dell’Ariston.

I Popcorn però sono un gruppo immaginario e dovevano avere una loro produzione musicale. Scartata quindi la possibilità di usare le cover più in voga negli anni 80 ho chiesto al maestro Zambrini (autore di molte hit per Morandi e Patty Pravo tra gli altri) di scrivere il successo dei Popcorn in piena atmosfera anni 80. Mi ha regalato 2 evergreen immaginarie con i ritornelli che più ‘Umberto Tozzi’ di così si muore”.

Cristian De Sica con parrucca riccioluta e basettoni alla Ivano dei Cugini di Campagna “finalmente un film italiano in cui si ride – dice, e prosegue –  ho visto l’ultimo di Zalone (Tolo Tolo), mi è piaciuto ma risate poche. E anche il film di Aldo Giovanni e Giacomo mi dicono sia un melò. Il nostro film invece è molto comico. La musica pop di quegli anni invece non appartiene ai miei ricordi. Ascoltavo la musica americana degli anni 40/50 e Frank Sinatra che piaceva a mio padre”.

“Ascoltavo i Ramones, Clash, e Sex Pistols, – dice Paolo Rossi – ed ho fatto una certa fatica ad entrare nel personaggio e nel mondo pop di quegli anni”. Massimo Ghini rivendica sorridendo il successo della partecipazione ‘in notturna’ a Sanremo “siamo noi i veri vincitori del Festival, sul palco alle 2 di notte e con il 60% di share! Vedo un grande futuro per i Popcorn.” “Micky incarna un personaggio storico fondamentale a cavallo tra gli anni 70 e 80 – dice Angela Finocchiaro parlando del suo personaggio – e racconta di una liberazione sessuale che ribalta totalmente quello che era il comportamento delle nostre mamme”.

Altra donna del film Olga la spietata assistente e donna di fiducia di Ivanov. Ad interpretarla Natasha Stefanenko (“per lei nessun provino – dice Brizzi, – cercavo una stangona russa tipo KGB, era perfetta”.) in Russia tutt’ora i gruppi pop italiani sono strafamosi, Toto Cutugno, Ricchi e Poveri, Pupo, Albano e Romina che hanno fatto un concerto al Cremlino lo scorso anno.

Nell’82 – prosegue – nel mio Paese c’era un’atmosfera pesante. La tv di Stato però cominciò a trasmettere Sanremo e quel mondo di musica colorato e allegro ci dava quella gioia e leggerezza di cui avevamo tanto bisogno. Potevano ascoltare solo le canzoni ‘permesse’ dal regime e non capivamo niente delle parole ma quella musica ci piaceva da matti. Registravamo dalla tv e poi andavamo in giro con lo stereo e la musica a tutto volume. Ancora oggi per noi sono dei ricordi bellissimi, con un pò di nostalgia.”

Ludovica Mariani

 

Ludovica Mariani: