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    Categories: Spettacolo

“Le ultime lune”: riflessioni di un vecchio al Teatro Ghione

Al Teatro Ghione, dal 29 ottobre al 3 novembre, Daniele Salvo dirige uno spettacolo ideato da Furio Bordon, che tratta delle riflessioni di un uomo ormai in condizioni di essere ricoverato in una casa di riposo, dove tristemente, ma scientemente, vedrà scorrere, nella solitudine, la sua vita passata.

La sua è stata una vita fatta di poche illusioni, di grandi tristezze, di poche soddisfazioni e, dopo la morte della sua amata compagna, anche di un ricordo generato dalla continua ed assidua presenza di lei al suo fianco, quasi a proteggerlo dalle insidie di una vita che non hanno potuto trascorrere insieme.

E’ giunto il momento di andare: suo figlio, con il quale ha spesso vissuto in disaccordo, lo aspetta tra ricordi del passato e fantasmi che lo assillano nella sua stanza triste e disadorna, sta per arrivare e quando lo conduce nella sua nuova “abitazione”, quella della casa di riposo, è sempre più solo e sempre più pensa, con la sola compagnia di un album di fotografie, di una piantina di basilico, della sua passione, la musica, che rappresentano ormai il suo unico mondo sul quale fa convergere riflessioni di vita e, purtroppo, anche di speranza nella morte.

 

La vecchiaia è il suo solo pensiero e la sua ossessione all’interno di riflessioni senza tempo, un tempo che figurativamente non ha una durata definita ma che lo induce a “vedere” la sua giovinezza e quelle passate speranze che sono ormai sfociate in una tristezza generatrice di una forte appello ai giovani di considerare la vita alla stregua di un imprevisto, quasi come se essa fosse di durata indefinita.

Andrea Giordana, giusto nella parte, è il vecchio che riflette ed insegna ai giovani di oggi, che la vita da loro attualmente vissuta non è quella giusta perché è viziata da chimere irraggiungibili, dall’egoismo, dall’edonismo, dall’essere “se” in quanto in grado di sovrastare gli altri; forse nella illusoria speranza di non invecchiare, perché diventare vecchi vuol dire ormai essere fuori del mondo: un segnale alle nostre generazioni che male combattono la loro vita che, così facendo, li porta, proprio come il vecchio di cui parliamo, alla più profonda tristezza.

Il vecchio è come un poeta, fragile, triste, ma colmo di grandi speranze: una chimera? Forse.

Al fianco di un grande Andrea Giordana, Galatea Ranzi, la moglie defunta ed il figlio effettivo di Andrea, un Luchino Giordana che sembra essere nato apposta per interpretare quella scomoda parte di figlio “giustiziere”.

Andrea Gentili

 

Andrea Gentili: