Al Teatro Tirso De Molina 3 uomini e una cuccia

0

E’ in scena al Teatro Tirso de Molina di Roma una simpatica commedia dal titolo “3 Uomini e una cuccia”, scritta da Michele Di Vito.

Una storia curiosa, che parla di tre amici d’infanzia, Eros, Luca e Tiziano, i quali, venuti a Roma in cerca di lavoro e fortuna, e originari di un paesino in provincia di Latina, si sono fatti ospitare da un loro compaesano, il signor Marcello, che si accontenta di pochi euro per tenerli in casa. I tre in effetti sono dotati di una certa fantasia, al punto che hanno inventato una sigaretta elettronica con ricarica al sapore di alimenti tipici italiani.

 

La speranza dichiarata è di venderla all’estero, ai buongustai estimatori della cucina italiana, ma… le cose non vanno come desiderano. Insomma, ci vorrebbe una bella svolta. Le cose si complicano con l’arrivo di Karen, l’affascinante nipote del signor Marcello: una donna affascinante, che pratica riti e massaggi orientali, e che fa scattare dei meccanismi facilmente intuibili, con conseguenti frizioni tra i ragazzi. Il ritrovamento di un chihuahua offre una grossa opportunità.

Dai telegiornali, infatti, loro vengono a sapere che il cagnolino si chiama Muffin ed è di proprietà della figlia dell’ambasciatore USA; la quale offre ben 250.000 di ricompensa a chi glielo riporterà. Sembra arrivato il grande momento, finalmente si vede qualche soldo, ma ecco l’imprevisto: il signor Marcello si è affezionato al chihuaha e non ne vuole sapere di restituirlo alla proprietaria. Come andrà a finire?

Per saperlo, bisogna andare al Tirso de Molina, a vedere i colpi di scena e un bellissimo cast, composto da Maurizio Martufello (il signor Marcello), Alessia Fabiani (Karen), Gabriele Carbotti (Eros), Andrea Dianetti (Luca), e Leonardo Bocci (Tiziano).

Tutti, infatti, danno vita a personaggi ben caratterizzati e funzionanti.

Martufello è sempre molto amato dal pubblico; Alessia Fabiani è capace di passare dalla donna grintosa, alla femmina sensuale e “sciupamaschi”.

I tre ragazzi, cui va riconosciuto anche il merito di aver prodotto lo spettacolo per la loro compagnia Mainagioia, sono bravi, brillanti e incisivi.

Se un appunto dobbiamo fare, questo va al testo, che in alcuni passaggi rivela qualche elemento di debolezza.

Ma nel complesso, la serata sarà di sicuro piacevole e divertente.

Salvatore Scirè

 

Condividi
Articolo precedenteArte in galleria dal 21/10/2019 al 27/10/2019
Prossimo articoloIl Bimillenario della morte di Germanico in mostra ad Amelia
giornalista e fotografo – commediografo e regista teatraleLaureato in Giurisprudenza, ha studiato lingue straniere e musica. In campo giornalistico si è occupato di vari temi, ma ha sempre prediletto il reportage geografico, formando testi e foto e pubblicando su importanti testate nazionali.E’ autore di tre libri fotografici: Roma nel cuore (Rizzoli Editore l982, prefazione di Carlo Lizzani) Gargano spettacolo della natura (Ed. Magnus 1987, prefazione di Nantas Salvalaggio) Roma colori del tempo (Il Capitello 1989 - II ediz. 2000 - prefazione di Giulio Andreotti). Ha pubblicato il saggio umoristico Donne... maneggiare con cura! (Liux Edizioni 2012)Da 22 anni scrive per il teatro come commediografo; da 16 anni si occupa anche di regia teatrale. Ha scritto una ventina di commedie, tra cui Professione separata! Ciao papà, ti presento mia madre!Cocktail di scambi; C’è un morto giù in cantina!

Nessun commento