Era già stato mal accolto a Venezia 2018 dove non era piaciuto, collezionando un rosario di critiche negative, ma adesso I villeggianti di Valeria Bruni Tedeschi, è pronto per uscire in sala dal 7 marzo con la Lucky Red.
Anche alla presentazione romana i centoventi cinque minuti sono pesati parecchio e già dalla prima ora abbiamo cominciato a guardare impazientemente l’orologio. Che la signora Bruni Tedeschi preferisca usare la nobile arte del cinema per fare una dose massiccia di psicanalisi a spese degli spettatori è un’idea già adottata da suoi colleghi molto più importanti, suscitando sempre però il nostro scontento nei panni non desiderati di psicanalisti, annoiati dalle beghe del loro mondo privato.
Nelle note di regia la Tedeschi scrive “Le rocce, gli alberi, il mare, la casa, tutto è là, immutabile, mentre gli anni passano. E la storia resta sullo sfondo, anche se forse, non troppo lontana, va avanti violenta e folle. Mi piaceva raccontare la storia di un gruppo di persone in quella casa. La famiglia dei proprietari, gli amici ed i domestici. La solitudine che prova ciascuno nonostante si trovi insieme agli altri. I rapporti di forza, le paure, la vergogna, la ribellione, i desideri, gli amori”.
Mariangiola Castrovilli