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    Categories: Spettacolo

Al Teatro Arcobaleno, Rudens, nel segno di Nettuno

Al Teatro Arcobaleno si sono appena concluse le repliche “Rudens” una divertente commedia di Plauto nella versione adattata da Vincenzo Zingaro che ne ha giustamente curato la regia e l’allestimento!

Potremmo dire più correttamente uno spettacolo sotto il “segno di Nettuno”, ma non in senso zodiacale: Nettuno ovvero il dio del mare secondo i Romani (il Poseidon dei greci), in quanto la tematica della commedia, racconta una storia di mare, i personaggi portano nomi di pesci e sono marinai o comunque legati a vicende nautiche.

Non stiamo a raccontare le vicende nel dettaglio: tutto sommato si tratta di una storia semplice, con l’ovvio lieto fine plautino. Vogliamo piuttosto sottolineare la raffinata filosofia teatrale, che è alla base delle “rivisitazioni” dei grandi classici messi in scena da Zingaro. Una concezione che presuppone una profonda conoscenza della commedia classica, da quella greca a quella latina, su cui si fonda tutta la futura commedia italiana. Non è un caso che la produzione plautina prevedesse parti recitate (diverbia) e cantate (cantica). Come non pensare che da quelle lontane origine abbia preso forma nei secoli successivi la commedia dell’arte e quindi la commedia musicale come da noi conosciuta?!

Non è casuale, infatti, che il nostro regista abbia volutamente inserito nello spettacolo dei piacevoli momenti musicali, e anche dei balletti, ad esempio alla conclusione dei due atti.

Rudens non è altro che la gòmena, in latino: il grosso cavo di canapa che in marina si usa per attraccare. E infatti, sul palcoscenico viene ricreato l’approdo di un’isola, dove – con un bel coup de théatre – arriva dalla platea una barca a vela, che getta appunto la gòmena (il rudens) e attracca!

Il tutto riletto in chiave moderna e aderente alla nostra contemporaneità, ricreando con ciò un interessante sincretismo tra la storia antica, ambientata all’epoca di Plauto, e la veste moderna, che gli è stata cucita addosso.

Uno spettacolo che rievoca con piacere le atmosfere giovanili del liceo classico, di sicuro utile per gli studenti delle superiori e in linea di principio adatto per avvicinare i giovani al teatro.

Molto gradevoli le musiche, curate dal M° Giovanni Zappalorto, semplici ma suggestive le scene di Lorenzo Zapelloni, associate alle luci di Giovanna Venzi. Gioiosi e variopinti i costumimarini” creati da Emiliana Di Rubbo.

Il cast validissimo era composto da Ugo Cardinali (Mormora), Piero Sarpa (Pescatore sardo) Rocco Militano (Squalo), Fabrizio Passerini (Muggine-Ventresca), Annalena Lombardi (Ombrina) Laura De Angelis (Alghetta); tutti veramente bravi.

Salvatore Scirè

Salvatore Scirè: giornalista e fotografo – commediografo e regista teatrale Laureato in Giurisprudenza, ha studiato lingue straniere e musica. In campo giornalistico si è occupato di vari temi, ma ha sempre prediletto il reportage geografico, formando testi e foto e pubblicando su importanti testate nazionali. E’ autore di tre libri fotografici: Roma nel cuore (Rizzoli Editore l982, prefazione di Carlo Lizzani) Gargano spettacolo della natura (Ed. Magnus 1987, prefazione di Nantas Salvalaggio) Roma colori del tempo (Il Capitello 1989 - II ediz. 2000 - prefazione di Giulio Andreotti). Ha pubblicato il saggio umoristico Donne... maneggiare con cura! (Liux Edizioni 2012) Da 22 anni scrive per il teatro come commediografo; da 16 anni si occupa anche di regia teatrale. Ha scritto una ventina di commedie, tra cui Professione separata! Ciao papà, ti presento mia madre!Cocktail di scambi; C’è un morto giù in cantina!