Nicola Pistoia torna alla regia vestendo anche i panni di coautore ed attore in uno spettacolo che tiene il cartellone del teatro Ghione dal 4 al 14 ottobre prossimi, scritto a più mani insieme con Francesco Stella ed Ariele Vincenzi per evidenziare uno dei malanni del nostro tempo: la maledizione di essere proprietario di un immobile o, peggio, di dover stare in affitto ( francamente al momento non è proprio più possibile capire se sia peggio restare in balia dello Stato che ti tartassa o del padrone di casa che bussa alla porta ).
Ci provano, riuscendoci egregiamente, quattro scatenati, tre uomini e una donna, che all’insaputa di quest’ultima (Patrizia, moglie di Fabio) architettano un piano per evitare il problema che espongono brillantemente in apertura di sipario: l’idea di occupare una casa disabitata, una casa popolare organizzando una operazione attraverso la quale, vengono a galla le storie umane dei quattro che narrano altrettante vicende di cronaca, di vita certamente vissuta.
Il modo drammatocomico in cui si dipana la commediola, per la verità molto ben scritta e con una sceneggiatura assai adeguata al soggetto, è tale che chi assiste allo spettacolo resta immerso nelle problematiche, originalmente descritte e raccontate, di un Mario (un eccezionale, scatenato, superlativo Nicola Pistoia, mentitore ma non troppo ), di suo cognato Stefa
Andrea Gentili