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    Categories: Arte

Cristo Risorto riproduzione digitale

Nella collezione permanente della Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano fino al 30 settembre 2018 è visibile la riproduzione digitale del Cristo Risorto di Mario Basaiti in sostituzione dell’originale prestato alla Venaria Reale di Torino, questo grazie a Save the Artistics Heritage, associazione no profit.

All’interno della collezione permanente della Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano fino al 30 settembre 2018 si potrà osservare la riproduzione digitale del tutto uguale del Cristo Risorto di Mario Basaiti artista quattro-cinquecentesco. La tavola autentica si trova ora alla Veneria Reale di Torino prestata per l’esposizione “Restituzioni 2018 Tesori d’arte restaurati”, e la riproduzione digitale che si deve a Save the Artistics Heritage fa parte di una maggiore valorizzazione e promozione dell’Ambrosiana a seguito dell’accordo con la startup Cinello.

La tavola originale di Mario Basaiti è una tempera e olio di medie dimensioni (106×69 cm) dipinta tra il 1490 e il 1510 e donata nel 1827 da Giovanni Edoardo de Pecis alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana, normalmente visibile nella seconda sala. La tavola raffigura il Cristo risorto seduto su una roccia che tiene nelle mani il vessillo crociato della vittoria della vita sulla morte. A parte la particolare iconografia dell’opera, questa presenta sullo sfondo un paesaggio che pur avendo riferimenti leonardeschi, ha toni veneti e questo poiché l’artista nato a Venezia ha mosso i primi passi alla maniera del Vivarini avvicinandosi poi al Carpaccio.

Il corpo del Cristo è realizzato con passaggi cromatici leggeri che quasi annullano le piaghe della crocefissione per rendere la figura gioiosa dimostrando come l’autore abbia appreso le ultime novità figurative della pittura lombarda avvicinandosi ad Andrea Solario. Tutto questo è ben visibile nella riproduzione digitale che permette una identificazione assolutamente sicura. E’ la prima volta in assoluto che un’opera viene sostituita da DAWE Digital Art Work con una copia digitale su monitor riprodotta in serie limitata, numerata e certificata in scala 1:1, realizzata dalla startup Cinello con tecnologia brevettata. Sembra che il MIBACT s’impegnerà a far circolare in formato digitale questa tecnologia soprattutto per i capolavori inamovibili, e per quelli movibili sarebbe utile che questa fosse adottata dai musei dove non si vedrebbero cartellini su pareti vuote indicanti l’opera in prestito.

Savina Fermi

Savina Fermi: Appassionata d'arte, scrivo da sempre per diverse testate online, Sono una giornalista facente parte della 'vecchia guardia'. Non uso i Social per scelta.